Il commissario per la bonifica di Bagnoli, Floro Flores, qualche giorno fa ha pubblicamente annunciato la sua intenzione di avvalersi della consulenza dell’ingegnere Luigi Boeri.
A suo dire non si tratta di sfiducia nei confronti di Invitalia, la società pubblica soggetto attuatore degli interventi, ma della presunta necessità di avere due pareri al fine di tutelarsi da eventuali responsabilità erariali.
Il che fa invece pensare che in realtà il Commissario non si fidi troppo di quello che dice Invitalia.
Aldilà della singolarità della situazione che si verrà a creare, un professionista privato che di fatto controlla un soggetto pubblico di cui si avvale il Ministero dell’ambiente, si potrebbe effettivamente ottenere una nuova e più proficua collaborazione istituzionale, con il Governo e la magistratura, di cui si avverte la necessità.
Non a caso Boeri ci risulta essere stato segnalato dal territorio ai ministri Lezzi e Costa, oltre che a Floro Flores, proprio per la sua esperienza e per i suoi rapporti con le Procure di mezza Italia.
Gli addetti a lavori conoscono bene l’indiscussa competenza e professionalità dell’ingegnere Boeri, ma proviamo a raccontarla a tutti.
Lo Studio Boeri svolge storicamente attività di consulenza in ambito giudiziario in relazione a reati contro la pubblica amministrazione in rapporto ad appalti pubblici. Ha collaborato, tra gli altri, con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con una quindicina di Procure (tra le quali anche quella di Napoli), con la Procura della Corte dei Conti del Lazio. Si è occupato di Terra dei Fuochi e della discarica di Chiaiano. Si propone come riferimento della P.A. per la bonifica di aree inquinate anche al fine di rimuovere criticità foriere di ritardi e di aggravi di costi (fonte: sito internet Studio Boeri).
E’ chiaro che ci si aspetta da lui, oltre alla supervisione tecnica, anche una funzione di raccordo e un’iniezione di fiducia. Ritenuta tanto più opportuna anche alla luce delle dichiarazioni dell’A.D. di Invitalia, Arcuri, che ha dato la colpa del mancato avvio della bonifica ai sequestri giudiziari delle aree.
Come i sequestri possano avere inciso, solo per fare degli esempi, sul fatto che non è stata trovata una destinazione per la famosa colmata; non sono iniziati i lavori sulla fognatura, a carico della Regione; la barriera idraulica, forse per un problema di quote, non intercetta le acque inquinate ma solo acqua pulita; non è chiaro.
O sulla bocciatura dei due emendamenti alla legge di bilancio, presentati a suo tempo dai 5Stelle eletti sul territorio, il primo che trovava coperture per 150 milioni in 3 anni per la bonifica, l’altro che intercettava i 30 milioni annui risparmiati per la cessazione del pagamento del fitto dell’inceneritore di Acerra.
Staremo a vedere se si tratterà, in concreto, di un’operazione meramente conservativa oppure di sviluppo dell’azione complessiva.