Il libro di Maria Caputi, “Il viaggio di Apione. Una missione per l’impero di Adriano”, é il racconto di incontri tra persone e civiltà nel cuore della storia imperiale romana.
Il viaggio del giovane egiziano Apione si svolge dentro una simbolica tempesta che lo conduce all’approdo nei Campi Flegrei, territorio strategico per la potenza navale romana, in quanto luogo di residenza della flotta a Baia.
Apione comincia il suo apprendistato nella marina della Roma imperiale, cuore strategico per il controllo del Mediterraneo. Il suo nome viene romanizzato in Antonio Massimo.
Cuma, Pozzuoli, Miseno sono i luoghi che, assieme a Baia, compongono una costellazione di meraviglie, per la bellezza del territorio ma anche per le opere costruite dagli uomini.
Dentro questa costellazione di meraviglie si svolge la scena di un regolamento di conti tra i fedelissimi dell’imperatore Adriano e quattro congiurati che avevano tentato di opporsi alla ascesa di quel brillante imperatore destinato a restare indimenticabile anche per il romanzo di Marguerite Yourcenar.
Apione si trova coinvolto nell’assassinio dell’ultimo dei congiurati, che aveva trovato rifugio proprio nei Campi Flegrei.
Tutta la storia costruita da Maria Caputi si basa su due papiri oggi conservati al Museo di Berlino. Apione diventa il simbolo di una integrazione sociale e militare in un Impero che esprimeva una forte carica inclusiva.
La terra in cui avviene l’incontro tra Apione ed il disegno imperiale è un contenitore di storia incredibile. Maria Caputi ci guida per mano dentro i luoghi del Parco archeologico dei Campi Flegrei. Viene voglia di tornare a visitare questi luoghi per capirne ancora di più il fascino ed i significati.