A Portici, nel giardino di Villa Fernandes – bene comune, è in corso la VI edizione della rassegna letteraria “Lib(e)ri al parco” a cura di Ileana Bonadies dell’associazione BLab. Appuntamenti con i libri e i loro autori.
Sette le date in programma.
Giovedì 4 maggio è stata la volta di “Mixed by Erry. La storia dei fratelli Frattasio” (Ad Est dell’Equatore) di Simona Frasca. “Biografia di una famiglia di artisti ed eroi metropolitani che giunti alla fine del processo che ha smantellato definitivamente la loro attività nel campo della pirateria musicale, raccontano tutta la verità sulla vita rocambolesca che li ha visti protagonisti”.
Giovedì 11 maggio, “Il tempo delle stelle” (Rizzoli) di Massimiliano Virgilio. “Una storia folgorante sull’importanza di non farsi sconfiggere dalle ossessioni che abbiamo ereditato, sulle possibilità che svaniscono e quelle che arrivano”.
Mercoledì 17 maggio, “Cieli in fiamme” (Mondadori) di Mattia Insolia. “Un romanzo potente in cui la generazione dei figli guarda i genitori e li scopre inadeguati, adolescenti loro stessi, in una visione dura ma nient’affatto priva di pietas”.
Lunedì 22 maggio, “Uvaspina” (Bompiani) di Monica Acito. “L’amore fraterno e la fatica di trovare il proprio posto nel mondo, mentre sullo sfondo una Napoli mutevole accoglie e respinge”.
Giovedì 8 giugno, “Guaio di notte” (Rizzoli) di Patrizia Rinaldi. “Una storia che sembra fondere Holmes & Watson con Thelma & Louise, tra giallo e commedia nera”.
Giovedì 15 giugno, “Dove non mi hai portata” (Einaudi) di Maria Grazia Calandrone. “Esplora un nodo intimo e complesso indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell’epoca. Ad emergere il ritratto di un’Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Quella di un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga”.
Giovedì 29 giugno, “Parole d’altro genere” (Rizzoli) di Vera Gheno. “Un dizionario invisibile che attraversa epoche, continenti e generi (non solo letterari), guidando il lettore in un viaggio attraverso la cosiddetta scrittura femminile”.