L’Autrice è Dirigente scolastico presso il Ministero dell’Istruzione
Di certo la Scuola inizierà a settembre in piena sicurezza, ma prima di allora, sarebbe bello che le Istituzioni scolastiche diventassero dei laboratori per valorizzare le differenze e incanalare le diversità verso la costruzione di una nuova identità, segnata dall’emergenza Covid-19, e pronta ad essere un modello di “con-cittadinanza” partecipativa. Si potrebbero orientare tutte e tutti i discenti verso la realizzazione di una “Scuola ideale”, un luogo di nuove prospettive, rinnovata, un contesto che li accoglie e li aiuta, li ascolta e li sorregge, li capisce e li arricchisce: la loro scuola creativa e nuova. In tale prospettiva è utile agire in maniera significativa con l’aiuto delle agenzie informali del territorio e con gli enti amministrativi, in ampi spazi all’aperto, per realizzare dei percorsi formativi inclusivi, stimolare il dialogo con le comunità locali, sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie, istituire network collaborativi e aperture della scuola in orari non convenzionali e extracurricolari, ridurre l’abbandono scolastico e lavorare anche per favorire la diminuzione del numero di giudizi sospesi nelle classi intermedie e delle non ammissioni in tutti gli Istituti.
Sarebbe utile per le varie comunità aprire gli spazi delle scuole anche in momenti straordinari: in orario extracurricolare pomeridiano, di sabato e d’estate. Garantire le scuole aperte al territorio significa per le Istituzioni scolastiche creare quella sinergia utile per la costruzione dei valori formativi, un punto fermo, un luogo sicuro in cui le bambine e i bambini, le studentesse e gli studenti, le famiglie vengano coinvolti in percorsi didattici innovativi che favoriscano lo scambio, il confronto, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno. Quindi si deve porre attenzione su due aree di intervento: l’accoglienza scolastica, più che mai fondamentale in questo periodo, e la relazione tra scuola e famiglia. Un nuovo sistema di azioni programmate per creare una rete di collaborazioni, che andrà a facilitare lo scambio e l’apertura ad un dialogo non solo educativo, ma soprattutto culturale e sociale. Gli accordi con l’Amministrazione Pubblica, mediante i fondi di Diritto allo Studio e con le partnership locali, sono finalizzati allo sviluppo integrale della personalità delle studentesse e degli studenti, di conseguenza la scuola si pone come luogo privilegiato di rinforzo del tessuto sociale della città.
L’aspetto dell’ascolto attivo e quello visuale soprattutto per la produzione scritta sono fondamentali in quanto le/i discenti possono apprendere per imitazione i messaggi utili per la loro vita quotidiana e superare positivamente le difficoltà nell’organizzare i testi scritti. L’obiettivo del laboratorio è quello di fornire, un metodo di studio efficace per gruppi di lavoro, applicabile all’italiano, alla matematica, alle lingue, alle diverse materie di studio, tecniche di lettura globale, selettiva orientativa per individuare lo sviluppo logico del testo, secondo il quale sono organizzati i concetti e le informazioni. La realizzazione di mappe concettuali, che per Novak sono uno strumento “per imparare ad imparare”, possono risultare efficaci nel costruire un sapere significativo, che rappresenta la struttura concettuale entro cui va a collocarsi il nuovo concetto e l’arricchimento della propria mappa diventa una forma di apprendimento metacognitivo.
Tutto questo può avvenire per gruppi di lavoro all’interno di uno spazio ben definito in partenariato con le associazioni che offrono momenti educativi promuovendo anche un dialogo comunitario, ascoltando le esperienze vissute dalle famiglie durante il periodo di lockdown e cercando attraverso una comprensione empatica di aiutarle nel superare gli ostacoli della vita quotidiana. Le storie personali possono diventare un e-book digitale.
L’attivazione poi di un laboratorio di giochi e fiabe per le bambine e i bambini può diventare un validissimo strumento di comunicazione non verbale, di interazione e di ascolto all’interno del gruppo, così come le attività laboratoriali di arte grafico-pittorica, in cui le ragazze e i ragazzi potranno scegliere materiali diversi con cui costruire prima la propria casa e successivamente la loro scuola ideale, partendo dagli spunti offerti dalla filosofia, dalla letteratura e dall’arte. La realizzazione di un video servirà per documentare l’intero percorso, per valorizzare la creatività relazionale e la collaborazione, il lavoro progettuale di gruppo e la capacità di lavorare in équipe valorizzando le diversità di ognuno.
E’ ovvio che questi esempi di laboratorio devono motivare un cambiamento di prospettiva nei confronti della scuola e del suo valore di facilitatrice dei processi di apprendimento attraverso le conoscenze, ma soprattutto le potenzialità, a volte nascoste e non pienamente evidenti nelle alunne e negli alunni. Tuttavia mediante lo sviluppo di collaborazioni con le Università e i centri di ricerca, in materia di orientamento, si possono pianificare nuovi percorsi di studio efficace.
Prima di settembre bisogna affrontare la realtà con un linguaggio sincero e realistico, occorre mediare ed esserci per tutti, fare in modo che ci sia impegno e si proceda esclusivamente su base cooperativa, al contempo essere attivi e sviluppare una strategia per un’educazione non obsoleta. In tutte queste pratiche c’è bisogno di contenuti, di competenze e i concetti chiave prendono avvio dalla conoscenza del “Fare Cultura” attraverso la partecipazione e la condivisione che costituiscono il nucleo fondante per il futuro della nostra Scuola. Essere civili e lavorare in un mondo in cui la legalità, il rispetto e la salute diventano paradigmi indispensabili nella formazione di ciascuno.