Home In evidenza Vatti a fidare dell’Occidente

Vatti a fidare dell’Occidente

i ‘valori condivisi’ secondo Vance

by Luigi Gravagnuolo
1 comment

E se l’Unione Europea lo prendesse in parola?

Diciamo di James David Vance, vice di Trump, che a Monaco la settimana scorsa ci informato che le minacce nei confronti dell’Europa non vengono né dalla Russia, né dalla Cina, né da nessun’altro attore esterno. La minaccia vera viene dall’interno. È il riformismo buonista. E progressista.

E se davvero l’UE lo prendesse sul serio e pattuisse un’intesa strategica con la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese? A farne le spese sarebbe first America. Chissà se dalle parti di Washington ci sia qualcuno che ci sta pensando.

D’accordo, non è all’ordine del giorno allo stato attuale delle cose – e su questo giocano i pistoleri miliardari della Casa Bianca – ma pensateci. Un unico spazio economico, politico e militare da Gibilterra a Pechino – magari includendovi Teheran, perché no? – disporrebbe di materie prime in quantità spropositate, di manodopera imponente per numero e attitudini lavorative, di intelligenze umane e artificiali, di arsenali spaventosi e via dicendo. Al cospetto di questa strapotenza altro che America Great Again, dal MAGA passeremmo al MASA (Make America Small Again).

E non è la prima volta che, per intrapresa di una parte o dell’altra, Euroccidente ed Eurasia, ci hanno provato. Con Pietro il Grande e Caterina di Russia, con Stalin e Putin da parte eurasiatica; con Napoleone e Hitler dall’altra. In tutti i precedenti storici i protagonisti avevano tentato con le cannoniere. Solo di recente, con l’OSCE, nel ventennio della fragilità del potere a Mosca, si era fatto un tentativo di stabilire una cooperazione pacifica tra le due Europa, propedeutico ad un’integrazione della stessa Russia nel contesto euroccidentale. Il risultato è stato che, approfittando di quella fragilità, la quasi totalità dei Paesi ex sudditi della Mosca sovietica si sono dati istituzioni democratiche ed hanno cominciato a respirare l’aria pura della libertà. Anche le ex Repubbliche Sovietiche del Caucaso sono state attratte dal modello euroccidentale. Finanche in Russia serpeggiavano vibranti aneliti di libertà.

Per dircela tutta non è che agli USA – repubblicana o democratica che fosse la leadership della Federazione – la cosa non preoccupasse. Al punto da frapporre sottotraccia non pochi intralci al processo di avvicinamento in corso. Infine hanno trovato un alleato insperato in Putin, impaurito che la libertà dei Russi potesse finire con lo spodestarlo dal Cremlino.

Quanto alla storia recente, la leggiamo tutti i giorni. Una narrazione para-femminicida: l’adultera Ucraina da punire e soggiogare, la libertà degli Euroccidentali ai quali l’Ucraina ammicca dipinta come apoteosi della depravazione dei costumi e neonazismo russofobo. ‘Tu sei mia, sei sempre stata mia, se vuoi andare con l’Occidente ti uccido. O vivi con me o non hai diritto di esistere!’ E giù una pioggia incessante di missili sull’infedele Ucraina.

Poi, come in tutti i divorzi conflittuali, un profluvio di menzogne, di accuse alla fedifraga ed al subdolo amante che aveva giurato che mai avrebbe insidiato la bella Ucraina. ‘Quello che stiamo consumando – sembrano dire al Cremlino – è un delitto d’onore. Ne abbiamo diritto!

Dunque, se oggi siamo in guerra, lo dobbiamo alla paura degli oligarchi della cerchia di Putin di vedere scricchiolare il terreno sotto i loro corrottissimi piedi. E all’ignavia dell’amante euroccidentale.

USA e Regno Unito avevano sottoscritto a Budapest, nel 1994 – con tanto di protocollo, non a chiacchiere! – un Memorandum insieme alla stessa Federazione Russa. Mosca reclamava dall’Ucraina: ‘Rendimi tutto quel che ti ho dato’ e l’Euroccidente aveva persuaso Kiev ad assecondarne la richiesta.

Quello che la Russia voleva le fosse reso erano le testate nucleari dell’era sovietica. All’obiezione di Kiev che, cedendo le testate, sarebbe restata senza difesa, USA e Gran Bretagna obiettarono che ci avrebbero pensato loro a dissuadere i moscoviti qualora fosse loro venuto in mente di invadere l’Ucraina. E poi: ‘Leggete? In cambio delle testate nucleari Mosca si impegna a rispettare i confini attuali di Kiev, Crimea compresa. E a rispettarne la sovranità. Vedete? Ci sono anche le firme di Leonid Kučma e Boris El’cin sotto il Memorandum!

Kiev ci cadde e firmò. Quando, dopo vent’anni da quel Memorandum, Putin ha cominciato a premere militarmente sui confini orientali dell’Ucraina, l’amante che aveva garantito all’amata la sua protezione se l’è squagliata.

Prima, nel 2014, non ha battuto ciglio all’annessione della Crimea e del Luhansk orientale da parte della Russia; poi, dal ’22, impegnandosi lentamente e in modo striminzito.

Tuttavia, sia pure poco e tardivo, l’Euroccidente il suo aiuto lo stava dando. Se Kiev sta ancora resistendo, pur con le mutilazioni territoriali attuali, lo deve a ciò. Oltre che all’indomabile fierezza dei suoi cittadini. Ora è cambiato tutto.

A Washington è arrivato il tycoon col suo codazzo di plutocrati. ‘Ma quale Memorandum di Budapest, i patti sono carta straccia. Ma quale Europa minacciata da Putin. Tutte fantasie, il nemico dell’Europa è il riformismo progressista. Se proprio le leadership progressiste d’Europa si sentono minacciate, che mettano mano al portafogli e si difendano da sole. Noi USA non siamo più disposti a metterci un dollaro. E sarebbe anche il caso che gli Europei si liberassero dei progressisti e si dessero governi neofascisti. A cominciare dalla Germania, dove si voterà nei prossimi giorni’.

Con l’auspicato governo con la partecipazione dell’AFD a Berlino, con il duo Meloni-Salvini a Roma, la Le Pen a Parigi, Vox a Madrid c’è intesa totale. Ci sarebbe con tutta l’Europa, se essa non stesse battendo in ritirata <<da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America>> ha tuonato Vance a Berlino.

I valori condivisi di cui parla il vice cow boy sono la xenofobia, l’abbandono a se stessi degli indigenti, lo smantellamento dello stato sociale e la soppressione delle fastidiose burocrazie. Odiate burocrazie, che col loro mito dell’imparzialità dello Stato si ostinano a frapporre ostacoli alla sfrenata esibizione del potere del popolo.

Via le tutele sociali, via i vincoli ai governi, via tutto, il popolo è sovrano assoluto, altro che una sovranità esercitata ‘nelle forme e nei limiti della Costituzione’. Chi ha soldi, algoritmi e satelliti abbia la libertà di fare quello che gli garba.

Questi sono i ‘valori condivisi’ tra noi e gli USA secondo Vance.

Vuoi vedere che aveva ragione Putin quando, marzo 2022, suggeriva agli Ucraini di arrendersi subito? Gli USA, diceva, consumate un po’ di armi e fatti morire ‘per procura’ centinaia di migliaia di giovani, alla fine se ne sarebbero andati come già fatto in Vietnam e in Afganistan.

 

1 comment

Michele Mazzeo 20 Febbraio 2025 - 9:38

👍👍👍

Reply

Leave a Comment