Le Universiadi in Campania sono andate come sono andate. A qualcuno sono piaciute molto, ad altri meno. Anche al netto degli immancabili strascichi giudiziari. Ora si tratta di liquidare e rendicontare. Per farlo, la Regione ha da poco nominato Commissario dell’ARU, l’Agenzia Regionale Universiadi, l’ingegnere Flavio De Martino, dirigente tecnico dell’Agenzia.
Ingegnere, qual è lo stato dell’arte?
Come previsto dagli accordi stipulati con tutti gli Enti interessati, comuni, province, università, Mostra d’Oltremare e via dicendo, tutti gli impianti sono stati riconsegnati subito dopo le Universiadi. Ora si tratta prima di tutto di pagare. Dobbiamo liquidare tutti i fornitori e gli appaltatori dei lavori.
Cosa sta emergendo dalla rendicontazione in corso?
Un’economia, finora, di circa 25 milioni di euro. Sono i ribassi di gara non spesi, contrariamente a quanto spesso accade. Ma ce ne saranno altri. Ho dato mandato ai Responsabili dei procedimenti di calcolare su tutti i quadri economici quanto rimane. Ad occhio direi altri 5 milioni, per un totale di circa 30 milioni di economie.
E la spesa per le navi che hanno ospitato gli atleti come le rendicontate?
Per una, come noto, c’è un procedimento in corso con il quale dobbiamo fare i conti. Quindi non possiamo fare altro che aspettare. Per l’altra non ci sono problemi di sorta.
Col senno di poi, è stata giusta la scelta delle navi al posto del villaggio nella Mostra d’Oltremare?
La scelta della Mostra avrebbe comportato tempi così lunghi da rendere difficilmente realizzabile l’intervento. Mentre le navi erano già previste nel contratto con la FISU del 2016.
Vediamo qualche intervento specifico. Il San Paolo.
Il finanziamento regionale è stato di 20 milioni di euro. Oltre ai famosi sediolini, abbiamo rifatto l’impianto di illuminazione, l’impianto audio, gli spogliatoi, la pista di atletica e molte opere accessorie.
Lo stadio Collana.
Si tratta di un impianto di proprietà della Regione, gestito dal Comune di Napoli per oltre 40 anni e oggi dalla società privata Giano che ha vinto la relativa gara. Noi siamo riusciti a riaprirlo durante le Universiadi per consentire gli allenamenti sui lanci lunghi (giavellotto, peso, martello). Siamo intervenuti sulla pista, omologata dalla FIDAL, la Federazione italiana di atletica leggera, e sul campo di calcio, con una spesa di circa 700.000 euro.
Il Palavesuvio.
E’ un impianto molto grande, con un pala indoor e tre palestre più piccole. Era chiuso da parecchi anni ed ha richiesto un intervento molto complesso, sul quale hanno lavorato centinaia di persone anche di notte e di domenica, costato 6 milioni di euro.
Sembra tutto perfetto, eppure sono stati lamentati problemi tecnici agli impianti dopo le Universiadi.
Tutti i nostri lavori sono stati regolarmente collaudati. C’è stato qualche piccolo intervento successivo, ma parliamo davvero della goccia d’acqua o del filo elettrico. Alcuni impianti non avevano nemmeno l’agibilità, oggi sono tutti autorizzati. Non solo più moderni, ma sicuri e utilizzabili. Siamo riusciti a restituirli alla collettività, spesso delle periferie. Penso allo stesso Palavesuvio, al Paladennerlein, ai campi di San Pietro a Patierno, Caduti di Brema, Ascarelli.
Dividiamo la spesa per provincia.
Oltre la metà si è concentrata su Napoli. Il resto è stato diviso in parti uguali fra le altre provincie. Forse un po’ di più a Salerno, dove lo stadio Arechi ospitava la finale del torneo di calcio e il relativo intervento ha richiesto intorno ai 2 milioni di euro.
Per fine anno l’attività di rendicontazione dovrà essere ultimata. Cosa ne sarà del patrimonio professionale e di esperienza maturato?
L’ARU è un Ente di scopo, e il personale di cui si avvale è stato distaccato dalla Regione o da altri enti ai quali farà ritorno. Il know-how accumulato è effettivamente non indifferente, tanto che è dell’altro giorno la richiesta da parte della FIDAL di un supporto per il Golden Gala Pietro Mennea che si terrà allo stadio San Paolo il 28 maggio. Il Golden Gala è uno degli avvenimenti di atletica leggera più importanti e si è sempre svolto a Roma. Ma all’Olimpico ci saranno lavori in corso e Napoli ha vinto la sfida con Milano. Certo sarebbe un peccato disperdere questo patrimonio di esperienza. Che è servita soprattutto ai giovani. Molti ragazzi che hanno fatto i volontari da noi, 500 durante l’evento, hanno poi trovato lavoro. Nel mondo dello sport, del marketing, della comunicazione. Ripeto: un patrimonio che non va disperso.