Palermo. Lo scorso 14 dicembre è stato firmato l’atto di concessione demaniale in favore di Fincantieri per la creazione nello scalo siciliano di un polo navalmeccanico. Firmatari Pasqualino Monti, presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale, e Giuseppe Bono, AD di Fincantieri. L’accordo prevede la destinazione di un bacino d’acqua e piazzali a moderno stabilimento per la costruzione di navi. Oltre alle riparazioni e alle grandi trasformazioni navali. Un bacino da 150mila tonnellate con uno stanziamento di 120milioni di euro. Ora sta all’Autorità portuale mettere a disposizione del gruppo cantieristico la nuova infrastruttura nel più breve tempo possibile. Palermo e Fincantieri resteranno legate fino al 2057.
Genova. Il Comitato Salviamo Genova e la Liguria ha denunciato, lo scorso 17 dicembre, danni per un miliardo di euro a carico del comparto logistico ligure. A partire dal crollo del ponte Morandi, passando per i reiterati blocchi della circolazione autostradale, fino alle conseguenze delle nevicate “non previste”. Ma per Confetra Liguria tutto il nord ovest italiano sconterebbe una perdita di competitività che si riverbera sull’intero sistema produttivo italiano. “Anni e anni di colpevole e mancata pianificazione delle nuove opere”. Bretella autostradale di Genova: di certo non vi sarebbe nulla. Raddoppio della ferrovia Pontremolese: non rientrerebbe nella pianificazione del Governo. Terzo Valico forse a fine 2023: ma intanto il tratto svizzero del corridoio Reno-Alpi entrerà in funzione nel 2021. A questo cahier de doleance si è aggiunto, una decina di giorni dopo, quello di Trasportounito. Cinque chilometri di coda sulla viabilità ordinaria del ponente genovese, collasso dei traffici merci fra i bacini portuali di Sampierdarena e Prà Voltri. Queste le conseguenze della chiusura senza preavviso dei caselli di Prà e di Pegli sulla A10, protrattasi fino al 30 dicembre.
Messina. Caronte & Tourist e la IB hanno sottoscritto un accordo per la digitalizzazione a bordo dei ferries. Si tratta dell’installazione di InfoSHIP con il lancio del modulo Drydock. Un modulo “pensante” per decidere quando entrare in bacino di carenaggio. Più precisamente, del coordinamento di tutti i processi di manutenzione ordinaria, straordinaria e preventiva sugli apparati di bordo della nave attraverso il controllo in remoto. “Ship in dry-dock is a ship out of service”. Questa intesa consentirà alla Caronte & Tourist, nata per garantire i servizi nello Stretto di Messina, poi attiva sulla rotta Messina – Salerno di Autostrade d’Amare, di entrare in un’area di radicale innovazione tecnologica dei processi di gestione della flotta.
Napoli. Prendendo spunto dalla recentissima mareggiata sul lungomare partenopeo, Federlogistica ritiene che il sistema Paese debba rendersi conto che i litorali italiani sono esposti al rischio di una vera e propria cancellazione. Sia per l’innalzamento del mare, sia per fenomeni meteo marini. Già in occasione della presentazione dello studio nel 2019, Federlogistica aveva evidenziato come “proprio Napoli figurasse ai primi posti nella lista delle località più a rischio per l’innalzamento del mare.” Laddove Venezia sarebbe solo la punta di un iceberg. Contrariamente a Paesi come Olanda, Giappone, Singapore e parte degli Stati Uniti, l’Italia sarebbe “all’anno zero nella costruzione di un progetto di resilienza marina”. Per cui il tema andrebbe collocato “in cima alla lista delle priorità del Paese e trovare spazio da subito nei progetti da presentare e finanziare con il Recovery Fund”.