La musica per me è energia. Poter fare ciò che amo e condividerlo con voi è pura magia. Con queste parole si presenta Roberta Tondelli domenica 16 giugno nella Sala Massimino di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano. L’occasione dell’incontro è la presentazione del suo ultimo album Tutta ‘a vita affacciata all’ammore, vinile e cd, per rimanere fedele al mio animo vintage, che raccoglie le ultime fatiche della cantante. Il titolo è una frase estrapolata da un brano contenuto nel disco Murì di Pietra Montecorvino, scritto in collaborazione con il marito Eugenio Bennato. L’immagine di copertina risulta particolarmente significativa. Roberta è affacciata su un belvedere di Napoli ed è in attesa. Dell’amore, degli eventi più significativi che la vita ci propone, o semplicemente guarda, con occhio incantato, la sua Napoli, il vero amore della sua vita? Forse il senso è un collage di questi aspetti, che del resto sono presenti in tutta la produzione della cantante.
Ma torniamo alla presentazione in quel di San Giorgio. Grande affluenza, grande interesse, grande caldo, qualche difficoltà audio. Ma niente ha fermato Roberta che è veramente un vulcano ed ha saputo trasformare anche qualche inadeguatezza tecnica in forza propulsiva. Il concerto in realtà si è svolto tutto in acustica grazie soprattutto all’abilità ed alla maestria dei suoi Musici. Il percorso del concerto è stato chiaro ed efficace. Si inizia dai Maestri senza i quali non è possibile proseguire in una ricerca canora, specie quella napoletana, così segnata dalla tradizione. Quindi Totò, Daniele, Bennato, Montecorvino, Troisi. Fatto tesoro di questo capitale umano Roberta prosegue la sua ricerca con brani come Non ti so rinunciare, in cui emerge tutta la sua potenzialità vocalica. Nei momenti di intervallo il pubblico è stato protagonista, invitato da Roberta a cantare ‘O ssaje comme fa ‘o core di Troisi ed a prendere parte, con tutti i limiti connessi, ad una performance canora dal chiaro sapore goliardico ma capace di stringere i cuori in un unico abbraccio.
Grande successo, dunque, forse anche merito del luogo in cui si è svolta la presentazione. Che cos’è Sala Massimino? Un ampio ambiente posto di fronte a Casa Troisi che in Villa Bruno si propone di svolgere il ruolo di sede di incontri tra amici. Si sono tenute presentazioni di libri, di dischi, incontri con associazioni che operano sul territorio vesuviano, insomma una sorta di caffè letterario aperto a tutti per offrire stimoli e curiosità in nome di quel Massimino, come affettuosamente veniva chiamato in famiglia, che sembra aleggiare sull’ambiente. Alle pareti della sala vi sono materiali fotografici di scena e dei suoi film e su un manichino la tuta di rete nera con cui recitava i suoi famosi sketch con la Smorfia a Non stop nell’ormai lontano 1977. L’anima di questa iniziativa sono Luigi Troisi e Maria Falbo che si spende da decenni per la valorizzazione culturale del territorio, raccogliendo sfide ed affrontandole con coraggio e determinazione.
Un bel pomeriggio, di successo e gratificazione per l’artista, commossa dal fatto di sentirsi, per così dire, abbracciata da Massimino.