L’idea di offrire il trasporto pubblico gratuito è uno dei concetti che unisce diritto a mobilità, trasporti ad economia, ed è senza dubbio ancora un obiettivo accattivante perché stimola un dibattito acceso tra sostenibilità finanziaria e benefici sociali-collettivi.
Questa scelta mira a incentivare l’uso dei mezzi pubblici, riducendo il traffico automobilistico, abbattendo le emissioni di gas serra e migliorando l’accessibilità ai servizi di mobilità per le fasce più vulnerabili della popolazione. Tuttavia, l’implementazione su larga scala di un sistema di trasporto pubblico completamente gratuito comporta sfide economiche e logistiche significative.
Proporre e mantenere il trasporto pubblico gratuito richiede un robusto supporto finanziario, poiché l’eliminazione dei ricavi da vendita dei biglietti impone la necessità di trovare fonti alternative di finanziamento. Inoltre, un aumento della domanda derivante dalla gratuità del servizio potrebbe mettere sotto pressione le infrastrutture esistenti, determinando la necessità di ulteriori investimenti in capacità e manutenzione, nonché un incremento dell’offerta stessa. Senza un’adeguata pianificazione delle risorse finanziarie, materiali e umane, il rischio è di compromettere la qualità del servizio, riducendo l’efficienza, oltre che la puntualità e generando problemi di sovraffollamento e degrado delle strutture.
Alcune città, in Italia e all’estero, hanno implementato con successo il trasporto pubblico gratuito, principalmente in contesti urbani di medie o piccole dimensioni, dove i costi operativi e la domanda sono più gestibili rispetto alle metropoli. Tallinn, capitale dell’Estonia, è stata la prima capitale europea a introdurre il trasporto pubblico gratuito per i residenti nel 2013.
Il modello è finanziato attraverso un incremento delle tasse locali e ha portato a un aumento significativo dell’uso dei mezzi pubblici, con un incremento del 14% nei primi due anni. Tuttavia, nonostante i vantaggi in termini di riduzione del traffico e delle emissioni, permangono dubbi sulla sostenibilità a lungo termine, soprattutto in termini di mantenimento delle infrastrutture e della qualità del servizio in un contesto di domanda crescente (Cats et al., 2014).
Un altro esempio significativo è Dunkerque, in Francia, dove il trasporto pubblico è gratuito per tutti i residenti dal 2018. La città ha adottato questa politica con l’obiettivo di ridurre l’uso dell’auto privata e migliorare l’inclusione sociale. I risultati sono stati promettenti: l’uso dei mezzi pubblici è aumentato del 60% nei primi sei mesi, e il numero di spostamenti in auto è diminuito sensibilmente. Tuttavia, il modello francese è sostenuto da un complesso sistema di finanziamenti locali e da un incremento delle tasse sui rifiuti, sollevando questioni sulla replicabilità del modello in città più grandi, dove i costi operativi sarebbero molto più elevati (Dubeaux, 2019).
Anche in Lussemburgo, dal 2020, è stato introdotto il trasporto pubblico gratuito su tutto il territorio nazionale. Questo piccolo Stato, con una popolazione di circa 600.000 abitanti, ha deciso di eliminare completamente i costi del trasporto pubblico per ridurre l’uso delle auto e affrontare il problema del traffico congestionato, in particolare nelle aree metropolitane di confine.
Il progetto è finanziato in gran parte dalle entrate fiscali nazionali e ha mostrato segnali di efficienza, anche se rimangono interrogativi sull’efficacia della misura nel lungo periodo e sugli eventuali effetti collaterali, come il sovraffollamento dei mezzi e l’usura accelerata delle infrastrutture (European Commission, 2021).
Mentre i casi di Tallinn, Dunkerque e Lussemburgo evidenziano che il trasporto pubblico gratuito può portare a un incremento dell’utilizzo dei mezzi e a una riduzione del traffico, rimane il problema della sostenibilità finanziaria. In contesti più ampi e complessi, come le grandi metropoli, l’implementazione di un sistema simile richiederebbe investimenti enormi e costanti, non solo per mantenere i servizi attuali, ma anche per espanderli e migliorare le infrastrutture. Inoltre, vi è il rischio che, senza un sistema di bigliettazione, venga a mancare un’importante fonte di dati sul comportamento degli utenti, fondamentale per la pianificazione e l’ottimizzazione dei servizi.
Sebbene il trasporto pubblico gratuito possa funzionare efficacemente in contesti specifici e limitati, la sua applicazione su larga scala richiede una pianificazione dettagliata e soluzioni innovative di finanziamento che bilancino i costi operativi con i benefici ambientali e sociali.