Insegnamento di tiro a segno nelle scuole? Chi può pensare una cosa del genere? Da brividi se solo ricordiamo le stragi che periodicamente avvengono negli Usa e le polemiche che ne seguono sulla libera vendita delle armi. Qui da noi la questione viene aggirata. Insegniamo ai ragazzi a sparare bene, magari appassioniamoli alla disciplina sportiva e poi saranno loro che spontaneamente chiederanno la liberalizzazione della vendita.
Andiamo con ordine. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Fazzolari, a margine di un incontro politico della premier, parlando con il generale Federici, consigliere militare presso la Presidenza della repubblica, avrebbe proposto di introdurre nelle scuole il tiro a segno per ampliare lo spettro delle discipline sportive cui i ragazzi potrebbero essere interessati. Ovviamente tutto smentito dal sottosegretario, ma rimane accesa la polemica. Ancora una volta mi sembra rilevante quanta ignoranza e malafede ci sia nei confronti della pubblica istruzione.
Se compito della scuola è educare alla cittadinanza, al rispetto dell’altro, alla pace, al rifiuto dei comportamenti aggressivi, mi sembra che una proposta del genere vada proprio in senso opposto. Armare, seppure per scopi sportivi, come sembra sia stato sottolineato da Fazzolari, dei ragazzi in via di formazione e di definizione del sé, risulta quanto mai improprio. Quale potrebbe essere l’intenzione sottintesa del sottosegretario, abituare forse i ragazzi a saper usare le armi anche fuori dei luoghi deputati alla disciplina? rendere facile e agevole utilizzarle perché la dimestichezza consentirebbe poi di servirsene fuori del poligono?
Ancora una volta la scuola, specie da parte di chi non ne ha alcuna esperienza, diventa il luogo di battaglie ideologiche sulla pelle non solo degli alunni ma anche di docenti e dirigenti che si sentono piombare sulle spalle questioni che esulano del tutto dal lavoro cui si dedicano. Introdurre come attività sportiva nelle scuole il tiro a segno significa ad esempio organizzarlo a scuola o portare i ragazzi al poligono? Dopo le umiliazioni da infliggere ai bulli, di Valditara, dopo il Dante di destra, di Sangiuliano, ancora un intervento devastante. Ma quali donne e uomini, cittadine e cittadini pensiamo di formare? Se ci proponiamo di abituare le giovani generazioni ad un comportamento responsabile, l’uso della pistola è quanto di più pericoloso e diseducativo possa esserci. La scuola americana docet. Del resto, a Fazzolari si deve la liberalizzazione del calibro 9×19 nelle armi corte destinate al mercato civile. Un appassionato, insomma: Il che, coniugato con una cultura nostalgica di destra, può diventare un mix esplosivo, favorendo la lobby delle armi che troverebbe un fertile mercato nei giovani. Persino Salvini ha detto che porterebbe nelle scuole, preferibilmente, l’Educazione stradale.
Insomma, vogliamo derubricare la questione come chiacchiere da Bar Sport? Non abbassiamo tuttavia la guardia quando si tratta di scuola. Vi si formano i giovani di oggi e di domani ed errori di valutazione possono essere pagati molto cari.