Trasportounito, Aitras e Aias, organizzazioni rappresentative dell’autotrasporto, faranno scattare da domani il blocco all’imbarco dei mezzi pesanti, dei semirimorchi e dei camion sulle navi impegnate sulle Autostrade del mare nei porti di Palermo, Termini Imerese, Catania, Cagliari, Olbia e Messina. Esclusi i servizi sullo Stretto.
All’origine della protesta gli aumenti dei noli marittimi decisi dalle compagnie di navigazione. Aumenti conseguenti agli extra-costi derivanti dall’utilizzo di carburante a basso contenuto di zolfo, in ottemperanza alla normativa marittima internazionale IMO in vigore dal primo gennaio.
“Nessuno si illuda di trovarsi difronte i soliti quattro disperati da calmare con un tozzo di pane o peggio con promesse immaginose. – grida Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – Il tempo è scaduto e ciὸ a causa della totale assenza di provvedimenti urgenti, finalizzati ad attenuare i costi dei trasporti marittimi, nonché di una qualsivoglia capacità di pianificare azioni in grado di sostenere politiche economiche in territori resi degradati. Non si è cioè compresa e non si comprende la gravità della situazione, e ciὸ renderà scontato il compattamento delle categorie economiche, e delle famiglie, sulle ragioni delle proteste. Per l’autotrasporto il caso Sicilia e Sardegna rappresenta una pericolosa scintilla nella polveriera di un Paese che si serve dell’autotrasporto per l’80% del trasporto delle sue merci, ma che continua in modo sempre più ottuso a considerare la maggioranza degli autotrasportatori come una sorta di emarginati da spremere sino a farli fallire costringendoli a operare in condizioni di sfruttamento ed ai limiti della legalità e della sicurezza stradale“.