Ieri alle 16:00, Stroncature.it in webinar ha presentato, nell’ambito del programma Transatlantica diretto da Vincenzo Pascale, il libro di Luigi Gravagnuolo Ma i cieli non si assaltano. Con l’autore hanno dialogato Vincenzo Pascale e Alfonso Schiavino, con il coordinamento di Nunziante Mastrolia.
Un libro intervista, anzi due interviste parallele condotte da Schiavino, pubblicato un paio d’anni fa, al Gravagnuolo politico e intellettuale nonché Sindaco di Cava de’ Tirreni
In un clima sereno, spronato dalla voglia di approfondimento degli interlocutori, l’autore ha ripercorso la genesi del libro e svelato i punti salienti della sua formazione umana, politica e spirituale. Un percorso di vita in cui gran parte dei baby boomers possono ritrovarsi. Il ‘68, l’impegno politico, le speranze e le delusioni, il contatto mai interrotto con la fede ma rafforzato, negli ultimi tempi da scelte più chiare e più decise quali l’oblazione all’abbazia di Cava.
Un uomo che si mette a nudo e rivela debolezze e certezze, il tutto in un racconto ben radicato nel territorio. I luoghi del cuore sono molti, ma ovviamente uno su tutti riluce: Cava de’ Tirreni, città di origine della madre e dei suoceri dell’autore. Certo mancava di Napoli la possibilità di frequentare i luoghi della cultura, di vivere un confronto più attivo con gli altri, ma la dolcezza del paese di provenienza, la vivibilità di esso, la protezione spirituale dell’Abbazia colmarono nel tempo le mancanze. Si è discusso sulla possibilità di far entrare l’Abbazia tra i paesaggi culturali dell’Unesco, per l’importanza del monachesimo benedettino in Europa, ma la candidatura, in tempi di Covid, appare alquanto difficoltosa data l’impossibilità di compiere visite e sopralluoghi.
Se Cava è stato ed è il luogo dell’anima per eccellenza, Gravagnuolo non dimentica altre città. Venezia dove ha frequentato il collegio Morosini in cui apprese il valore egualitario della disciplina e dove, in libera uscita, in una libreria di piazza San Marco, compì, attraverso un testo, la prima riflessione critica sulla primavera di Praga. Roma con il quartiere San Lorenzo, un quartiere di compagni, straziato dai bombardamenti americani. Napoli, vissuta in tutte le sue anime, la Napoli bene di via dei Mille, Santa Lucia, Montesanto, Forcella, piazza Dante.
Su questo vissuto si inseriscono le grandi vicende storiche. Il ’68, la primavera di Praga, il terrorismo, gli anni di piombo, il terremoto, la difficile e discutibile ricostruzione post-sisma.
Se la macrostoria studia ed analizza i grandi temi e la microstoria ricostruisce le piccole storie della vita di tutti i giorni di un individuo o di una famiglia, si può dire che il libro di Gravagnuolo operi una perfetta sintesi dei due aspetti. Attraverso la sua memoria comprendiamo il passato prossimo. Attraverso il suo stile leggero, ci vengono presentati in termini comprensibili vicende che hanno segnato tutta la seconda metà del secolo scorso. Un libro che soprattutto alle giovani generazioni potrebbe essere utile per comprendere quegli anni turbolenti.
Il webinar si è concluso con la promessa di tornare a discutere ed approfondire alcuni aspetti del libro, appena sfiorati. Lo sentiamo come un gradito impegno preso a cui non mancheremo.