fbpx
Home Arpac Spazio Ambiente Stefano Sorvino confermato Direttore Generale dell’Arpac

Stefano Sorvino confermato Direttore Generale dell’Arpac

by Redazione
0 comment

L’avvocato Stefano Sorvino, alla guida dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania sin dal 2017, a seguito di concorso pubblico è stato riconfermato Direttore Generale dell’Arpac. Il relativo decreto di nomina è stato firmato dal Presidente De Luca il 10 aprile.

Sorvino fu nominato nel 2017 Commissario Straordinario di Arpac, che si trovava allora in una situazione di grave difficoltà operativa e finanziaria. Nel luglio 2020, raggiunti gli obiettivi di riequilibrio economico e di rilancio gestionale, ne divenne Direttore Generale a seguito di concorso. E adesso, la settimana scorsa, risultato vincitore del nuovo concorso pubblico, è stato rinominato DG con un incarico triennale rinnovabile per altri tre anni.

Ma chi è Stefano Sorvino? Avvocato cassazionista, amministrativista esperto in difesa suolo. Già docente universitario di diritto e legislazione ambientale. Da giovane fu amministratore del Comune e della Provincia di Avellino, presidente dell’Azienda consortile Alto Calore (1993-97), consigliere giuridico del Ministero dell’Interno (1992-94), componente del Comitato Tecnico-Scientifico della Regione Campania e del Nucleo di Valutazione PO-FESR 1995/2000. Consulente della Magistratura penale per il disastro di Sarno (maggio 1998). Docente della Scuola Superiore – SSAI del Ministero dell’Interno. Autore di varie monografie e pubblicazioni in materia di diritto ambientale, urbanistico e degli enti locali, difesa suolo e protezione civile. Ha diretto dal 2005 al 2017 le Autorità di bacino regionali e interregionali della Campania. E’ membro del Consiglio nazionale del Sistema di protezione dell’ambiente (SNPA). Rappresenta la Campania nella Commissione del Ministero dell’Ambiente per la Strategia nazionale biodiversità 2030. E’ componente della Commissione regionale di Via-Vas e presidente dell’Osservatorio per il termovalorizzatore di Acerra.

Diamo ora un’occhiata ai risultati ottenuti in Arpac. Innanzitutto, il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario dell’Agenzia, grazie ad una politica di razionalizzazione e contenimento della spesa e di recupero crediti giudicata rigorosa. Il risanamento finanziario e gestionale della società partecipata Arpac Multiservizi. La riduzione dei tempi di pagamento. Quindi, il potenziamento del patrimonio strumentale, con conseguente efficientamento delle capacità analitico-laboratoristiche e l’estensione delle metodiche accreditate. La razionalizzazione logistica delle sedi e delle strutture tecniche territoriali. L’incremento delle attività autofinanziate, mediante convenzioni e progetti per conto terzi, e della collaborazione con l’Autorità giudiziaria. E poi i monitoraggi, le azioni conoscitive e informative sulle principali matrici ambientali, l’arricchimento dei contenuti del sito istituzionale, lo snellimento delle procedure, il partenariato con Enti, Autorità di settore, centri universitari e di ricerca, associazioni ed ordini professionali.

In questo quadro, il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario ci sembra particolarmente importante. L’Arpac, strutturalmente sottofinanziata, solo a fine 2023 ha ricevuto un parziale adeguamento dei trasferimenti ordinari regionali. Le principali voci di spesa sono quelle relative al personale dipendente (33,6 mln), alla partecipata Multiservizi (13 mln), ai laboratori e uffici (10,3 mln), agli investimenti (12 mln). E sono state finanziate dal fondo sanitario regionale (58 mln), da altri trasferimenti (1,5 mln), dal PNC (2,4 mln), da rimborsi vari (1,5 mln) e da risorse proprie (5,7 mln).

La fonte principale di finanziamento resta quindi il fondo sanitario. Adeguato l’anno scorso dalla Regione, come detto, in virtù dell’incremento complessivo del fondo nazionale, ma percentualmente invariato: 0,053%. Un aiuto fondamentale per la liquidità di cassa è venuto dalla definizione a favore dell’Agenzia di uno storico contenzioso con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativo ad attività svolte oltre vent’anni fa nell’ambito della “emergenza rifiuti”: recuperati ben 27 milioni di euro.

Una sottolineatura specifica merita il consolidamento in positivo dell’Indicatore di Tempestività dei Pagamenti. 6,0436 giorni, in attuazione degli indirizzi regionali. Così come sono state intensificate le attività di riscossione dei crediti. La buona gestione dei flussi finanziari ha consentito di evitare il ricorso ad onerose anticipazioni di cassa.

Ma qual è il programma di Sorvino per il prossimo triennio? Glielo chiederemo.