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SPECIALE VELE. Le dichiarazioni

by Flavio Cioffi
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Ieri, prima che iniziasse la demolizione della Vela a Scampia, abbiamo fatto qualche domanda in giro per il cantiere.

Carmine Piscopo è l’assessore comunale all’urbanistica.

Oggi è un giorno importante. Perché segna non solo il punto di arrivo di un lungo percorso, ma soprattutto l’inizio di un processo di trasformazione urbana che riguarderà l’intera area di Scampia. Alla quale sarà restituita la centralità, alla scala metropolitana, e la dignità cui ha diritto.

Gli abitanti di Scampia hanno partecipato ad un processo straordinario che li ha resi autori di questo progetto. Solo così i processi di rigenerazione urbana possono funzionare. E non saranno abbandonati. Perché ormai abbiamo anche qui il nostro cuore, e la specificità di questo luogo è davvero importante.

L’ingegnere Nicola Salzano è il Direttore dei Lavori.

La demolizione durerà un mese e mezzo, due mesi. Poi ci sarà la deferrizzazione. Bisognerà infatti rimuovere tutto il ferro dal calcestruzzo. Il lavoro sarà fatto in cantiere appena ottenuta la necessaria autorizzazione regionale. Il materiale dovrà essere poi caratterizzato. Ma noi presumiamo, avendo svolto indagini preventive, che potrà essere reimpiegato per colmare i due livelli che attualmente costituiscono il seminterrato e l’interrato. Realizzato il piazzale a quota strada, il Comune definirà la futura destinazione attraverso un concorso internazionale e le cubature oggi demolite verranno recuperate non solo per abitazioni, ma anche per servizi e attività commerciali.

Francesca Menna è l’assessore comunale alla salute.

Sono molto contenta. Si sta abbattendo un simbolo negativo della nostra città. Per concepire una modalità altra di accogliere le persone che hanno difficoltà di abitare. Il merito va a tutta l’Amministrazione. In particolare, oltre al Sindaco, all’assessore Piscopo e ai consiglieri Di Maio e Andreozzi. E’ bellissimo vedere la commozione di quanti vivono in questo territorio, è una cosa veramente emozionante.

Anastasio D’Urso è l’amministratore dell’impresa che sta eseguendo la demolizione.

Questa macchina che useremo per la demolizione è una macchina importante. Pesa 1.300 quintali e solo per spostarla servono permessi e autorizzazioni. Ha il vantaggio, rispetto ad altre, di avere cingoli che si smontano. Qui sono arrivati: il primo braccio, il secondo braccio, il corpo macchina e i cingoli a parte. La prima fase del lavoro è finita positivamente, quella dello strip out, e nessuno si è fatto male. Era un’attività pericolosa. Spero che anche oggi vada tutto bene. Incrociamo le dita.

L’architetto Santoro è il Responsabile Unico del Procedimento.

Abbiamo spogliato la vela, oltre che dall’amianto, da tutti i rifiuti, gli infissi e li abbiamo portati a discarica autorizzata. Abbiamo caratterizzato tutto e quindi si è arrivati alla demolizione. Che durerà 40 giorni e ci consentirà di utilizzare tutti gli inerti per la sistemazione esterna dell’area. L’impresa esecutrice è un’ottima impresa. La Direzione lavori è composta da persone qualificate e di grande esperienza.

L’ingegnere Matteo Salzano è il giovane direttore operativo.

A me spetta controllare le attività di cantiere svolte dall’impresa. Nella fase preliminare, di rimozione dei rifiuti e dei materiali contenenti amianto, c’è stata ottima collaborazione con le imprese e con tutti gli Enti coinvolti. Si è proceduto in maniera abbastanza lineare. Però oggi sono emozionato e anche un po’ orgoglioso. Non solo come ingegnere, ma come napoletano.