Parliamo del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, come recita testualmente l’articolo 122 del Decreto-Legge di due giorni fa. Il cosiddetto Cura Italia.
Dovrebbe essere Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, l’Agenzia nazionale per gli investimenti. Eppure, dell’atto di nomina non c’è traccia. Il D.L. del 17 marzo stabilisce che venga nominato con apposito DPCM, però non si trova né in Gazzetta Ufficiale, né sui siti del Governo o della stessa Invitalia. Mentre scriviamo sono le ore 13.00 del 19 marzo. Ma forse siamo noi che non riusciamo a trovarlo, anzi è senz’altro così. Arcuri è apparso in televisione e sta già lavorando, non può essere che non sia stato formalmente nominato. Non può essere che non abbiano trovato l’accordo politico sul suo nome, tanto caro al Presidente Conte. Anche perché il D.L. prevede che del conferimento dell’incarico sia data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale.
Allora andiamo a vedere quali sono i suoi compiti e poteri.
“Il Commissario attua e sovrintende a ogni intervento utile a fronteggiare l’emergenza sanitaria, organizzando, acquisendo e sostenendo la produzione di ogni genere di bene strumentale utile a contenere e contrastare l’emergenza stessa”. Quindi: programmazione e organizzazione di ogni attività connessa; reperimento di risorse umane e strumentali; acquisizione e distribuzione di farmaci, apparecchiature e dispositivi medici e di protezione individuale. Per farlo, potrà avvalersi di soggetti attuatori, società in house e centrali di acquisto.
Dovrà inoltre provvedere al potenziamento delle strutture ospedaliere, in particolare terapie intensive e subintensive.
Potrà requisire beni mobili e immobili. Preservare e potenziare le filiere produttive di quanto necessario al contrasto dell’emergenza. Costruire nuovi stabilimenti. Acquisire e spendere fondi privati.
Nel fare tutto questo, dovrà collaborare con le Regioni, supportandole, e potrà adottare in via d’urgenza tutti i provvedimenti necessari a fronteggiare ogni situazione eccezionale. Anche in deroga a ogni disposizione vigente, purché adeguatamente proporzionate alle finalità perseguite.
Si occuperà, inoltre, della concessione degli aiuti, sia nazionali che europei (Fondo di solidarietà dell’Unione europea e fondo di sviluppo e coesione).
Delicata la questione dei rapporti con la Protezione Civile. E’ noto che Borrelli avrebbe addirittura minacciato le dimissioni. Per quieto vivere è stato allora stabilito che il Commissario esercita i suoi poteri in raccordo con il Capo del Dipartimento della Protezione civile e si avvale, per il suo tramite, delle relative strutture operative.
Gli atti negoziali posti in essere dal Commissario e dai suoi soggetti attuatori sono sottratti al controllo della Corte dei Conti, fatti salvi gli obblighi di rendicontazione. La relativa responsabilità contabile e amministrativa è limitata ai soli casi di dolo. Così come per i pareri resi dal Comitato tecnico scientifico istituito dalla Protezione Civile.