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Sette cuochi a Procida per salvare il mare

by Redazione
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Procida, il mare, il cibo, il pesce, gli “spaghetti con il pesce fujuto” quando questo manca. Sette cuochi procidani per sette ricette di “povero pesce”. Stiamo parlando de “Il futuro NELLA tradizione”, sette cuochi per salvare il mare, la due giorni europea del mare tenutasi a Procida l’1 e il 2 dicembre scorsi. “Perché, per salvare il mare, bisogna mangiarlo. Tutto.”

 

 

Nella tensostruttura allestita in Piazza Marina Grande, a una dinamica tavola rotonda è seguito un cooking show con menù degustazione di ricette di mare tradizionali rivisitate da sette chef isolani (Vincenzo Assante di Cupillo, Alfonso Capodanno, Carlo Coscione, Aniello La Muro, Michele Lubrano Lavadera, Roberto Lucciola e Michele Spinelli) e raccolte in un ricettario a base di razze, vaccarelle, polpette di spine di pesce, sarde ripiene e pesci di paranza. Pesci ormai quasi scomparsi dalle nostre tavole. Non solo buoni ma anche utili per l’ambiente, diversificando la pesca su più specie.

 

 

E infatti il titolo della tavola rotonda è stato: «La cura del mare». Vi hanno partecipato, tra gli altri, Eleonora Brancaleone (Istituto Superiore di Sanità), Giuseppe Onorati (A.R.P.A. Campania), Marcella De Martino (C.N.R.), Valerio Zupo, (Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’).

La pesca, è una tradizione storica dell’isola di Procida da valorizzare e tutelare più che mai. – ha detto il Sindaco Raimondo Ambrosino – Come amministrazione abbiamo sempre cercato di agevolare il recupero dei rifiuti a mare da parte dei pescatori, un tema molto importante legato all’ambiente, lavorando come abbiamo sempre fatto con i Comuni flegrei. Un dialogo iniziato con l’anno da Capitale della Cultura”.

 

 

La manifestazione si è mossa nell’ambito di due misure regionali. La 1.43, con il Comune di Pozzuoli, per l’acquisto di 12.500 casse a rendere per il trasporto del pesce con le quali sostituire quelle in polistirolo attualmente in uso. La 5.68 per la promozione del pescato diversificato e a miglio zero attraverso incontri, spot social e radiofonici, un video emozionale e un documentario.