E’ un “atto di raccomandazione e richiamo” sull’organizzazione delle attività scolastiche quello emanato ieri dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Si “raccomanda” ai Dirigenti scolastici di “adottare misure di massima prudenza”. In sintesi. La presenza in aula delle singole classi deve essere in misura non superiore al 50%, laddove il Decreto del Governo parla del 50% come soglia minima. Messa così, sembra che il 50% non si riferisca alla platea dell’intero istituto ma a quella di ogni singola classe. Il che potrebbe creare un problema logistico. Perché magari l’istituto dispone di alcuni ambienti grandi, idonei ad accogliere classi intere, ma non tanti da ricevere in sicurezza tutte le classi, sia pure con la metà degli studenti. Il condizionale è d’obbligo perché il burocratese si presta a mille interpretazioni. Tutti i genitori, non solo quelli che hanno ragazzi fragili o con situazioni di fragilità dei conviventi, potranno scegliere la DAD per i loro figli. Infine, no agli orari d’ingresso differenziati ricorrendo piuttosto alla rotazione.
Si “richiamano”, poi, i Dirigenti scolastici all’obbligo del rispetto dei requisiti di sicurezza anti-Covid e “alle responsabilità connesse all’eventuale inosservanza degli stessi”. Sembra tanto un avvertimento. Quello della soft regulation, ossia atti amministrativi non vincolanti ma che condizionano di fatto il comportamento dei destinatari, è infatti un fenomeno in crescente diffusione negli ultimi anni e non ancora “sistematizzato” dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Pertanto si è voluto ricordare ai Presidi che, se succedesse qualcosa in un istituto dove non sono state applicate le raccomandazioni, potrebbero risponderne.
Ma in un quadro regolamentare già così confuso, perché De Luca ha preso questa iniziativa? Perché è notoriamente contrario alla riapertura dei licei, ma le sue ordinanze sono state bocciate dal TAR (la nostra salute in mano ai giudici amministrativi è quanto dire). E l’evoluzione dei contagi in Campania non è rassicurante. Nelle ultime due settimane, “in concomitanza con la ripresa in presenza delle attività didattiche della scuola primaria e secondaria di primo grado”, sarebbero stati rilevati “plurimi casi di contagi in ambito scolastico, anche riferiti ad intere classi”. Nonché “un trend in aumento del numero dei contagi e dei ricoveri di degenza Covid-19”. L’atto di De Luca descrive “un contesto nel quale sono ancora molto gravi i rischi di un aumento dei contagi connessi alla ripresa delle attività scolastiche in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado”.
Intanto molti Presidi stanno pensando di rinviare la riapertura per potersi organizzare. Magari anche per capire come evolverà la situazione. Nel frattempo, forse, la DAD è davvero il male minore.