Come spesso accade, il Litorale Domitio e quello in prossimità della foce del fiume Sarno sono martoriati dalla presenza di abbondanti schiume in mare. Le ultime segnalazioni risalgono a qualche giorno fa. L’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente, ha effettuato i prelievi di controllo a “Baia Felice” nel Comune di Cellole, a “Le Vagnole” nel Comune di Mondragone e in prossimità della Foce del Sarno.
Gli esiti analitici dei prelievi effettuati nel casertano hanno evidenziato “tracce di tensioattivi e una significativa proliferazione di fitoplancton, in particolare di specie di microalghe non considerate tossiche per l’uomo, ma che possono causare una colorazione anomala delle acque”. La contaminazione fecale risulta nei limiti di legge.
Già a luglio e a inizio agosto venne riscontrata una significativa proliferazione di fitoplancton, con parametri microbiologici nei limiti di legge. Tranne che nell’area “Foce Sud Garigliano” del Comune di Sessa Aurunca, classificata come non idonea alla balneazione. Il quadro emerso finora avvalora l’ipotesi di un’origine naturale del fenomeno delle schiume in mare.
Quanto alla foce del Sarno, un’imbarcazione della Unità Operativa Mare dell’Arpac è stata inviata nella zona per un sopralluogo, mentre una squadra di tecnici è intervenuta da terra lungo il tratto finale del fiume. I risultati degli accertamenti non sono ancora disponibili ma si pensa che la situazione sia analoga a quella domitia.
Resta il fatto che il mare schiumoso non è una bella cosa. Tecnicamente sarà pure balneabile ma resta sporco. Ma i tensioattivi non sono per lo più di origine chimica? Questo non significa che qualcuno li scarica?