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Salerno non è un paese per vecchi e neanche per bambini

by Federica Inverso
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Salerno

Salerno “non è un paese per vecchi”, ma a quanto pare neppure per bambini. Secondo la recente indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita 2021, divisa in fasce generazionali, il Salernitano è la provincia campana dove i più piccoli vivono meno bene, un po’ peggio che a Napoli. A livello nazionale, è al 101esimo posto su 107 territori analizzati.

L’analisi – divisa per tre fasce generazionali: bambini (0-12 anni), giovani (12-35) e anziani (over 65) – prende in esame la media del punteggio ottenuto nei dodici parametri analizzati per ciascuna delle fasce d’età. Gli indicatori sono stati selezionati scegliendo particolari aspetti che influenzano la qualità della vita. Ad ogni parametro è stato poi assegnato un punteggio per ciascuna provincia che va da 1000 a 0. La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti.

I parametri generazionali analizzati sono: il tasso di fecondità, ossia il numero medio di figli per donna; il numero di pediatri attivi per ogni mille residenti da 0 a 14 anni; i posti disponibili in asili nido ogni 100 bambini; la retta media degli asili nido; lo spazio abitativo (superficie media/componenti medi delle famiglie); il numero di studenti per classe nelle scuole pubbliche; le scuole accessibili senza barriere fisiche; quelle con piscine o palestre; i giardini scolastici; il verde attrezzato; i bambini tra 6-14 che praticano sport agonistico; i delitti denunciati a danno di minori, ogni 10mila residenti.

I peggiori risultati ottenuti sono relativi all’accessibilità delle scuole, nella cui classifica Salerno si posiziona al 106esimo posto su 107, penultima in Italia con una percentuale di scuole senza barriere fisiche per i diversamente abili di appena il 19,4%. Male anche per quanto riguarda le scuole dotate di piscine o palestre dove si piazza al 100esimo posto. Non brillano i risultati neppure per i posti negli asili nido, dove è 92esima.

Cattivi risultati anche per gli over 65. Il Salernitano, sempre secondo l’indagine del Sole, si piazza in 92esima posizione a livello nazionale. 95esima sulla mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso. Male anche per quanto riguarda la presenza/assenza di orti urbani e l’importo medio delle pensioni di vecchiaia. Nella media gli altri parametri tra cui la “speranza di vita a 65 anni”, 46esimo posto.

Si salvano, invece, i giovani. A Salerno la fascia d’età che va dai 18 ai 35 anni vive decisamente meglio. La provincia scala la classifica e si posiziona 62esima a livello nazionale.

Insomma, un territorio che non appare a misura di bambino né completamente in grado di aiutare gli anziani. Una situazione che non nasce ora, ma viene dal passato.