Ho conosciuto Ben Pastor a Pietrasanta tra il 24 e il 26 novembre durante il festival del Giallo Mondadori. Ha partecipato all’incontro “Il Giallo nella storia, la storia nel Giallo” con Franco Forte e Luigi Belmonte. Ben Pastor, all’anagrafe italiana Maria Verbena Volpi, all’anagrafe statunitense Verbena Volpi Pastor (Roma, 4 marzo 1950), è una scrittrice italiana naturalizzata statunitense. Laureata in Lettere con indirizzo archeologico presso l’università La Sapienza di Roma, subito dopo aver terminato gli studi si trasferisce negli Stati Uniti. Acquisita la cittadinanza statunitense senza rinunciare a quella italiana, sposa un ufficiale dell’aviazione militare di lontane origini basche da cui mutua legalmente il cognome Pastor, compie una rapida gavetta accademica e diventa docente di Scienze Sociali presso numerose Università (Ohio, Illinois, Vermont). Nel contempo, accanto a un’intensa attività saggistica e didattica in un raggio di interessi che spazia da Federico García Lorca agli studi sulla “mente genocidiale”, dall’etnomusicologia al femminismo in letteratura, dall’archeologia greca e latina alla storia dell’emigrazione italiana in Vermont, si cimenta nel giallo storico scrivendo decine di racconti per le principali riviste di letteratura poliziesca, in particolare Alfred Hitchcock’s Magazine, The Strand Magazine e Ellery Queen’s Mystery Magazine. Parallelamente si impegna nella narrativa di stampo sovrannaturale, nella fattispecie in ghost stories, storie di fantasmi, con una serie di novelle che riscuotono il plauso di critici e appassionati al punto da essere pubblicate numerose volte su antologie di settore. Tra queste incursioni nelle storie di fantasmi, ci sono i racconti lunghi Remedios and the Men e soprattutto Achille’s Grave, ospitato nella raccolta Ghost Writing assieme a contributi, tra gli altri, di John Updike e Peter Straub. In queste opere già compaiono con chiarezza due dei temi portanti della futura narrativa della Pastor: l’amore per l’antichità classica e la dolente disamina della condizione esistenziale dell’uomo in guerra. Nel 2000 pubblica negli USA Lumen, il primo romanzo poliziesco della serie di Martin Bora, tormentato ufficiale-investigatore tedesco ispirato alla figura di Claus von Stauffenberg, l’attentatore di Hitler nel 1944. Il buon esito di Lumen spinge l’autrice a scrivere ulteriori seguiti che vengono tradotti e pubblicati in Canada, Spagna, Portogallo, Italia, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Croazia, Romania, Grecia e Brasile. Escono così Luna Bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in piazza, La Venere di Salò, La Morte, il Diavolo e Martin Bora, Il signore delle cento ossa, Il cielo di stagno e molti altri. Fuori dalla serie di Martin Bora scrive I misteri di Praga e La camera dello scirocco che insieme costituiscono un dittico narrativo dove l’autrice, attraverso un composito intreccio giallo ambientato alla vigilia della Prima guerra mondiale, rivisita i personaggi e le atmosfere della Praga magica di Franz Kafka e di Joseph Roth. Inoltre, scrive Il ladro d’acqua, La Voce del fuoco, Le Vergini di Pietra e La traccia del vento, primi quattro thriller di una serie ambientata nel IV secolo d.C., pubblicata negli USA, in Canada, Italia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Brasile, con protagonista uno storico-detective realmente esistito: Elio Sparziano (“Aelius Spartianus”), nome forse fittizio dietro cui si nasconde uno dei compilatori dell’Historia Augusta. Ben attualmente è tradotta in sedici lingue. Secondo i critici la narrativa di Ben Pastor si caratterizza per un taglio profondamente influenzato dal postmodernismo, dove le regole classiche del mystery si incontrano e si contaminano con quelle del romanzo storico e del racconto di introspezione psicologica. D’altro canto, quello della Pastor è uno stile letterario estremamente sofisticato e articolato frutto, forse, della passione dell’autrice per scrittori quali Herman Melville, Yukio Mishima, Joseph Roth, Toni Morrison, Nikos Kazantzakis e Georges Simenon: influenze che Ben Pastor non ha mai negato, accanto a quelle mutuate da Raymond Chandler, da Hans Hellmut Kirst e dai grandi maestri della letteratura gialla.
Domani alle 11,00 parteciperà alla rassegna “Voci del Mediterraneo” presso il Liceo Torquato Tasso di Salerno con l’ultima indagine dell’investigatore Elio Sparziano, “La morte delle sirene”. Sparziano è un condottiero romano. che ai tempi dell’imperatore Diocleziano comanda un’ala dell’esercito, mille soldati a cavallo. Mescolando dati storici e dati immaginari narra una complessa missione diplomatica e un’indagine per omicidio condotte dal comandante Sparziano tra l’Italia meridionale e Roma nell’anno 306 d.C. Il romanzo è in gran parte ambientato a Surrentum, ma anche a Salerno, luoghi tradizionalmente noti come “Terra delle Sirene” poiché nell’antichità si credeva che lì abitassero le mitiche creature, annegatesi in mare dopo aver fallito la seduzione di Ulisse e dei suoi compagni. Nel corso della narrazione le Sirene, la loro promessa di donare conoscenza e la loro scomparsa sono un motivo ricorrente nei pensieri del protagonista, in relazione alle vicende che deve affrontare. Poco prima di lasciare la costa sorrentina per proseguire altrove la propria missione, Elio ha modo di parlare con qualcuno che sostiene di aver visto più volte due Sirene. Il comandante è incerto se ciò corrisponda a verità o se l’altro lo stia solo prendendo in giro. Nel corso della narrazione vengono citate tre navi gemelle che portano il nome di altrettante sirene: Parthenope (la Fanciulla), Leucosia (la Splendente) e Ligeia (la Melodiosa). Verso la fine del romanzo fa inoltre una breve ma significativa comparsa un eunuco il cui nome – Seireinous – viene interpretato da Elio come ennesimo tentativo da parte delle mitiche Sirene di farsi ricordare da lui. Sbarcato a Surrentum, Elio prende contatto con Manilio Rusticiano, il viceprefetto del Pretorio di Massenzio che sarà il tramite per ottenere una convocazione ufficiale a Roma. L’uomo non nasconde diffidenza e ostilità, ma promette il proprio interessamento; avverte però che la cosa potrebbe richiedere tempo. Elio si prepara ad attendere con pazienza; affitta una villetta a mezzacosta sui colli che circondano la città e inizia a dedicarsi ai suoi consueti interessi storici e antiquari. Girando per le strade sente anche parlare di un omicidio avvenuto di recente: il ricco mercante Pelagio Teodoro è stato ucciso nel padiglione del giardino che si estende attorno alla sua villa. Il corpo è stato trovato dal segretario Sordes, un tipo strano e nervoso che subito dopo si è sentito male ed è svenuto; le guardie del corpo di Teodoro hanno però ingaggiato una lotta in giardino con il figlio del morto, Demetrio, che apparentemente si stava allontanando dal padiglione. Il ragazzo è riuscito a fuggire e in seguito è stato visto gozzovigliare in una taverna dove ha speso una forte somma di denaro. Demetrio aveva molti contrasti con il padre per questioni ereditarie ed anche perché Teodoro aveva iniziato ad interessarsi alla giovane amante del figlio, Valeria Agrippina. Il denaro speso inoltre potrebbe esser stato rubato nel padiglione: in considerazione dei possibili moventi e delle circostanze generali Demetrio è dunque il principale indiziato per l’omicidio. Si protesta innocente, ma viene comunque fermato e relegato in un’elegante villa, dove potrà continuare a godere di certi privilegi, in attesa dei risultati dell’inchiesta ufficiale. L’altro protagonista dei gialli di Ben Pastor è Martin von Bora. Ufficiale dell’esercito tedesco (Wehrmacht) e agente del servizio informazioni militare (Abwehr), è il protagonista di una serie di romanzi per lo più ambientati durante la Seconda guerra mondiale. Come ammette la stessa Ben Pastor, il personaggio è parzialmente ispirato alla figura reale del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg. Martin Bora è innanzitutto un soldato, non un vero e proprio investigatore, però grazie alle qualità migliori del suo animo – curiosità, capacità logiche, amore per la verità – si trova spesso ad indagare con successo su crimini di varia natura. La raccolta La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora (Sellerio ed., 2023) contiene un’appendice intitolata “Martin Bora su Martin Bora” in cui il personaggio, parlando in prima persona, rievoca i punti salienti della propria biografia. “Sono nata come scrittrice con Martin Bora e i suoi undici romanzi. Il primo, Lumen, riscosse subito un vasto successo di pubblico. “Lui ha sempre 31 anni- mi racconta Ben Pastor- io ne ho molti di più”. Da una frazione di Piacenza Ben ormai ritiratasi dalla vita accademica (ha insegnato in molte università americane) si dedica completamente alla scrittura e due volte al mese tiene un corso di scrittura creativa.