Per il quarto anno consecutivo, stavolta coinciso con la domenica 27 ottobre 2024, si è tenuto con successo l’appuntamento di CleanUp della spiaggia sabbiosa di Rovigliano a Torre Annunziata, sulla riva della destra idraulica del Fiume Sarno, di fronte all’Isolotto di Rovigliano, un tempo Torre d’avvistamento fortificata.
Ormai non stupisce più l’enorme quantità di materiali restituiti dal mare sulle spiagge frontistanti l’antica Insula Rubelliana della Gens Pompeiana dei Rubellii, ricchi possidenti e imprenditori agrari, da cui il toponimo Rovigliano deriva. Da Rubelliano a Rovigliano il passo non è certo lungo.
Oltre cento – per la precisione 106 – i volontari impegnati a liberare l’arenile da circa 1700 kg dei materiali più disparati. Tra i tanti assolutamente particolari, una busta piena di sacche di cateteri ancora contenenti i loro liquidi. Chissà da quale struttura sanitaria, pubblica o privata sono derivanti. Ma è impossibile finanche azzardare ipotesi, visto che il Sarno, nel suo breve percorso, attraversa ben tre province: Avellino, Salerno e Napoli e, quindi, i territori di numerose ASL.
In ogni caso, va rivolto un grazie particolare, oltre che alla promotrice PlasticFree – ben diretta dal sempre presente Salvatore Palmieri – anche ai ragazzi Rotaract D2101 del Distretto Golfo del Vesuvio e alle Mamme Vulcaniche dotate di straordinaria carice di un’energia di cui soltanto il Vesuvio, dalle viscere infuocate, può conoscere i segreti.
Tra i coprotagonisti segnaliamo anche Civitates 2024, un’associazione sempre presente per ciò che riguarda la tutela e la cultura del nostro territorio; i ragazzi del Team bike Vesuvio arrivati in sella alle loro biciclette cogliendo l’occasione per trasmettere la passione per lo sport, oltre che l’amore e il rispetto per l’ambiente e l’attenzione alla salute; l’Associazione Pienz’ ‘a salute, il Comitato civico Amici di Gigi & Adriano Longobardi e tutti i cittadini intervenuti per libera scelta, nell’interesse superiore della Comunità del Comprensorio Stabiese/Torrese/Vesuviano.
L’evento si è svolto sul litorale torrese, ma il mare frontistante è di tutti. E, per la prima volta, dopo quarant’anni, il litorale di Rovigliano – finalmente limpido, nonostante l’esistenza di apporti inquinanti non ancora disciplinati o soffocati – quest’anno si è ripopolato di ombrelloni e bagnanti, che hanno ignorato i divieti di balneazione. Fortunatamente però non si sono avuti casi sanitari incresciosi.
La gente si è riappropriata del mare di Rovigliano, frequentatissimo nel Dopoguerra e poi desertificato, a partire dagli anni Sessanta, da insediamenti industriali selvaggi.
Prossimo appuntamento sarà a Castellammare di Stabia il 10 novembre ore 9:30 sull’Arenile stabiese della sinistra idraulica foce del Sarno.
Senza dubbio il nuovo status della qualità delle acque fluviomarine di Rovigliano si deve all’azione di regimentazione idraulica della rete fognaria del bacino del Sarno attuata dalla Regione Campania, sia pure con colpevole ritardo, pluridecennale. Ma la crisi dell’Oro rosso, la cui lavorazione si è spostata massicciamente in Puglia, nonché il declino industriale irreversibile dell’area conciaria di Solofra, hanno giocato un ruolo determinante per il miglioramento delle acque del Sarno e, quindi, del mare alla Foce del Sarno. E non solo.
Intanto, è di questi giorni la notizia di una iniziativa dell’Associazione ambientalista del Terzo Settore, L’Altritalia Ambiente con Sede a Roma, ma molto presente in Campania, ove ha avuto le proprie origini .
Tale iniziativa riguarda ipotesi di accelerazione del recupero della vita biologica del fiume Sarno, dalla Foce alle sue scaturigini subappenniniche, con il coinvolgimento dell’area retrodunale dell’antico Stagnone, in territorio Torrese, affinché lo Stagnone riprenda la sua originaria funzione biologica di “nurserie” fluviomarina del mare di Rovigliano. Una ipotesi di lavoro assolutamente affascinante. Ad maiora, dunque!