Nell’intervista a Repubblica del 21 agosto, dedicata a screditare la lista “RomaEcologista”, Angelo Bonelli ha ritenuto di non fare il mio nome. Nulla di male, avrà avuto i suoi buoni motivi, ma poiché di quella lista sono il capolista non posso esimermi dal fare alcune considerazioni su quanto ha detto.
– Anzitutto devo ripetere che noi di “RomaEcologista” siamo contenti che vi siano altre liste che si richiamano a contenuti analoghi, perché pensiamo che questo possa dare forza alle nostre idee e alle nostre proposte. Certo la nostra valutazione è che si siano collocate in un campo – la lista Gualtieri – che su questi temi offre scarse garanzie, anche pensando ad un PD che in epoca renziana dell’ambiente ha fatto strame. Ma è possibile e, anzi, auspicabile che all’indomani delle elezioni si possano ritrovare terreni comuni di elaborazione politica.
– Devo, poi, dire che è piuttosto imprudente attribuire a se stessi il marchio di qualità di verde-ecologista-dop, relegando gli altri al rango di intrusi; gli ultimi dieci anni di alleanze e apparentamenti di Bonelli consiglierebbero quanto meno prudenza. Aggiungo anche che Bonelli deve essere più accorto nell’usare nei nostri confronti espressioni come “green-washing”, perché rischia di sconfinare nella diffamazione.
Personalmente ho studiato, scritto e pianificato su temi riguardanti la città, l’ambiente, il territorio e il paesaggio fin dai primi anni Ottanta, sicché faccio fatica a prendere lezioni da chicchessia su questo terreno. E questo vale anche per un giovane studioso come Lapo Sermonti, riconosciuto esperto a livello internazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, di conversione energetica e di forestazione urbana.
– Infine dico a Bonelli che quando parla di Alfonso Pecoraro Scanio non deve limitarsi a dire che lo fa con rispetto, ma deve dare conto del fatto che parla di uno dei fondatori dei Verdi, del Ministro dell’Agricoltura cha ha creato la multifunzionalità, bloccato gli OGM, inventato il termine “AgroPirateria” e difeso made in Italy, benessere animale e corpo forestale; del Ministro dell’Ambiente che ha tagliato i fondi ai petrolieri, avviato il solare, preso come consiglieri Rifkin, Rubbia e Rodotà; che all’epoca del Governo Prodi 2 insieme a me ha tagliato i fondi al Ponte sullo Stretto per destinarli a 1000 cantieri contro il dissesto idrogeologico. Accusarlo di sostenere un nostro presunto “green-washing” è ridicolo.
Il fatto che Pecoraro Scanio abbia deciso di aiutare le liste civiche pro Raggi e dare un impulso decisivo alla formazione della lista “RomaEcologista” e la sostenga – pur avendo già augurato un buon successo anche alle altre tre liste ecologiste – è per noi motivo di orgoglio e dà sicurezza alla nostra iniziativa.
Quanto alle considerazioni che nell’intervista Bonelli fa nel merito dei problemi ambientali di Roma e sul ruolo svolto in questo campo dalla Sindaca Raggi, mi sembrano talmente fragili da non meritare particolari commenti.
“RomaEcologista” ha come obiettivo di partire da quanto è stato fatto in questi anni, anche aggiustando il tiro laddove necessario, per lavorare a migliorarlo sui temi della cultura, dell’ecologia, del turismo e dell’agricoltura sostenibili, dell’innovazione tecnologica applicata a tutti questi campi. Tutt’altra cosa dal “marketing ingannevole” di cui parla superficialmente Bonelli.