Un Mare di Svizzera o il Mediterraneo che sarà per la Svizzera. Proprio nel momento in cui le tensioni internazionali e i conflitti che hanno abbattuto di oltre il 50% i transiti di navi attraverso il Canale di Suez, sono stati interpretati da molti come il segnale di un inarrestabile declino, il Mediterraneo torna a essere al centro dell’attenzione dell’interscambio marittimo via mare. Non solo: l’Italia e in particolare i porti dell’alto Tirreno tornano ad attirare l’attenzione in particolare degli operatori svizzeri che seguono con crescente preoccupazione la crisi del sistema logistico, e anche produttivo, tedesco.
Nel corso della prima sessione del forum internazionale “Un mare di Svizzera”, tenutasi oggi a Lugano, si è parlato del sistema articolato su Genova e Savona. E’ stato confermato l’impegno a rispettare i tempi di realizzazione delle nuove opere, in particolare la diga in acque profonde che consentirà di accogliere le navi portacontainer con l’obiettivo di creare un hub per la distribuzione di container e merci in tutto il Mediterraneo orientale (Adriatico incluso), penalizzati dalla parziale chiusura di Suez.
A sorpresa, l’annuncio del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi: “la diga è in anticipo sul cronoprogramma e potrà essere completata a fine 2026 o inizio 2027, anziché nel 2030, come inizialmente previsto”.