Circa 68.000 marittimi e oltre 8.000 addetti di terra sono i lavoratori il cui Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è stato rinnovato ieri, 16 dicembre, a Roma. Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno infatti sottoscritto con Filt-CGIL, Fit-CISL e Uiltrasporti un accordo che riguarda tutte le sezioni del CCNL del settore marittimo, valido fino al 31 dicembre 2023. Un contratto che ha l’aspirazione di coniugare, sul piano salariale, le attese dei lavoratori e le difficoltà delle imprese armatoriali. È stato comunque mantenuto aperto un canale negoziale sulle questioni ancora irrisolte.
Il nuovo contratto sarà applicato anche al personale navigante e amministrativo delle imprese, ora associate ad Assarmatori, che finora sono state destinatarie della contrattazione collettiva stipulata da Fedarlinea, associazione che in passato rappresentava l’armamento pubblico.
“Una trattativa lunga e complessa, non priva di asperità – ha detto il Presidente di Confitarma, Mario Mattioli – ma sempre svolta con grande rispetto delle posizioni di ciascuna parte”.
Stefano Messina, presidente di Assarmatori, si è detto compiaciuto. “L’aspetto economico, però, non è l’unico segnale di svolta di questa intesa tra imprese e OO.SS.: per la prima volta, infatti, il settore del lavoro marittimo sarà regolato da un unico contratto, a conferma di un’unità sostanziale del mondo armatoriale di fronte alle sfide fondamentali per il settore marittimo e per l’economia nazionale”.