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Riapre a Pompei la casa dei Vettii

by Federico L.I. FEDERICO
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Ieri è stata riaperta al pubblico la straordinaria Casa dei Vettii, una Domus pompeiana famosa in tutto il mondo per la straordinaria ricchezza e varietà dei propri affreschi. Il ministro Gennaro Sangiuliano in persona ha tagliato il nastro posto all’ingresso della Casa e, accompagnato dal Direttore Generale dei Musei Massimo Osanna, si è intrattenuto con la Stampa, affiancato dal Direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel e dal Sindaco della Città di Pompei Carmine Lo Sapio, bardato con la fascia tricolore in omaggio al Ministro della Repubblica.

Erano quasi vent’anni che la Casa dei Vettii di Pompei Scavi restava ostinatamente chiusa ai turisti. L’agonia era cominciata però con il Terremoto del novembre del 1980. La casa aveva subito le scosse telluriche e ne era rimasta danneggiata. Ma l’allora Soprintendente Fausto Zevi, dopo qualche mese di chiusura al pubblico, con il proprio sparuto, ma esperto, staff tecnico e di intesa con l’allora Direttore degli Scavi Stefano De Caro, riaprì ai turisti la splendida dimora pompeiana, un archetipo del buon vivere patrizio pompeiano, dopo la conquista romana della Pompei oscosannita, avvenuta nell’anno 89 a.C.

Per riaprire allora la Domus fu applicata una rete d’acciaio sospesa alle strutture cementizie realizzate negli anni Cinquanta del dopoguerra. La rete aveva il compito di intercettare le piccole cadute di intonaci e stucchi dall’alto, per la salvaguardia dei visitatori. E si andò avanti così per molti anni. Oggi sarebbe stato impossibile operare con tanta audacia. Nei decenni successivi però, la splendida Domus fu richiusa e riaperta più di una volta, in un alternarsi di ri-aperture ri-chiusure fino alle soglie degli anni Duemila. Pochi anni dopo la chiusura definitiva, nonostante il fiume di danaro pubblico che si era intanto riversato sugli Scavi di Pompei. E ciò, grazie ai Fondi Fio-Bei degli anni post sisma e agli altri fondi straordinari che cominciarono a fioccare su Pompei e anche sui Beni culturali in generale, riportati alla attenzione della Politica romana dal sempre crescente flusso di visitatori accorrenti soprattutto a Pompei da tutto il mondo. Un fenomeno nato a partire dall’alba tardo settecentesca degli scavi pompeiani, iniziati per volontà di don Carlos di Borbone, ancora Re a Napoli, ma destinato a divenire Carlo III di Spagna a Madrid.

La casa dei Vettii fu riportata alla luce alla fine dell’Ottocento e divenne da subito meta preferita dei turisti e, in seguito, dei… tour operator ante litteram del Novecento, che cominciavano a portare a Pompei le prime numerose comitive turistiche, grazie alla fermata della Stazione borbonica di Pompei Scavi, che già era entrata in funzione prima dell’Unità d’Italia. Da quella Stazione delle Regie Ferrovie al Foro pompeiano c’era solo un tiro di schioppo da risalire a piedi attraversando la Via Regia delle Calabrie, la quale già allora ospitava accoglienti e famosi alberghi come l’Albergo Diomede, oggi scomparso, e l’Hotel Suisse, ancora oggi operante nel sito, anche se non più come albergo, ma piuttosto come struttura turistica commerciale.

Il restauro definitivo della Casa dei Vettii fu iniziato nell’anno 2002, ma poi interrotto. Fu poi ripreso nel 2016 con un cantiere di lavori “che ha impegnato in questi anni decine di diverse professionalità, dagli archeologi e i restauratori agli architetti, dagli ingegneri strutturisti agli esperti di giardinaggio. Davvero una grande sfida, “nel panorama dei beni culturali uno dei cantieri più complessi e impegnativi degli ultimi decenni”, sottolinea Zuchtriegel. Perché c’era il problema strutturale delle coperture, rese ancora più fragili dal terremoto dell’Irpinia. (…) E poi il giardino, affollato di statue, fontane, cespugli odorosi, giochi d’acqua. Chiusa al pubblico per quasi vent’anni, eccola in tutto il suo ritrovato splendore la Casa dei Vettii, gioiello tra i più conosciuti e celebrati di Pompei, affascinante per la sua storia e per la raffinatezza dei suoi ambienti, le pitture studiate in tutto il mondo. “Una casa simbolo, una cappella Sistina di Pompei”. Così sottolinea all’ANSA il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel nel giorno dell’inaugurazione con il nuovo Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano per la prima volta a Pompei in visita ufficiale.

Così leggiamo sul comunicato ANSA diffuso nel pomeriggio di ieri.