Il Centrodestra campano, che non ha ancora fatto del tutto i conti con la sconfitta alle scorse regionali, deve ora misurarsi con una scelta difficile: quella del candidato Sindaco di Napoli. Si tratta di trovare nuovi equilibri all’interno dello schieramento e dei singoli partiti che lo compongono. Fra questi, Fratelli d’Italia ha avuto il risultato migliore e sembra si stia riorganizzando nella prospettiva dell’imminente confronto elettorale per Palazzo San Giacomo. Per capirne di più abbiamo chiesto lumi a Carmela Rescigno, chirurgo, prima dei non eletti di FdI in Consiglio regionale, che ormai da tempo lavora per un ricambio generazionale all’interno del suo partito.
Sei stata la donna più votata di FdI, un risultato significativo.
Si, frutto di un percorso iniziato anni fa e che va sempre più rafforzandosi. Sono stata capolista alle scorse politiche nel collegio Napoli Sud, nel quale FdI ha avuto la percentuale più alta di Napoli e provincia. Sono stata candidata alle europee, ottenendo 45.000 preferenze. Alle regionali, nonostante il crollo del Centrodestra, sono risultata la prima dei non eletti.
Cosa bisognerebbe fare ora in Consiglio regionale?
Opposizione vera, evidenziando le bugie di De Luca soprattutto sulla sanità. Lui è il maggiore responsabile dello stato in cui versa oggi la sanità campana, perché l’ha gestita come Commissario per 5 anni. Non mi riferisco al problema Covid, ma ad un sistema che non è in grado di garantire la salute dei cittadini. Penso a quanto sono complessi e difficili i percorsi per gli ammalati oncologici, per gli ammalati di patologie che richiedono accertamenti e terapie particolari. E’ una sanità che non riesce a dare le risposte che dovrebbe.
Ma sono problemi che vengono da lontano e anche Caldoro è stato Commissario alla sanità per 5 anni.
Caldoro ereditò una situazione disastrosa e con un lavoro serio permise un significativo rientro di spesa. Poi è subentrato De Luca ed ha preso il sopravvento il folclore.
Tu dici opposizione seria, ma a guidarla sarà ancora Caldoro e finora non è sembrata un’opposizione così decisa.
Caldoro ha fatto il suo lavoro, ora bisogna essere più duri.
Quindi auspichi un cambio di rotta?
Il cambio di rotta viene sempre dettato dai cittadini. Il voto delle regionali parla chiaro. Serve un ricambio generazionale che nell’ambito del mio partito sta già avvenendo. Tutti i dirigenti campani di FdI si sono stati candidati e hanno ottenuto un buon risultato, tant’è che FdI è stato il primo partito della coalizione. Però si è percepito che gli elettori tendono a votare persone con un appeal più fresco, diverso rispetto a quello degli esponenti storici del partito. Un ricambio che si sta già consumando e ancor di più avverrà con le prossime tornate elettorali.
La più importante è quella delle comunali a Napoli, ma il Centrodestra non sa ancora chi candidare. Vi ridurrete di nuovo all’ultimo momento?
Mi auguro di no. La rapidità nel trovare la sintesi e fare le scelte è fondamentale. Noi faremo di tutto per trovarla e penso che FdI avrà un ruolo primario nella scelta del candidato Sindaco.
Stai dicendo che sarà un esponente di FdI?
Sto dicendo: perché no? Possiamo rivendicare questo ruolo. Anzi, mi sembra quasi naturale che il candidato sia espresso dal partito che ha conseguito il risultato migliore nell’ambito della coalizione. Inoltre, nonostante i nuovi ingressi che hanno allargato la famiglia, FdI a differenza di altri ha mantenuto l’equilibrio interno e quindi ci sono tutte le condizioni perché sia determinante sia nella scelta del candidato Sindaco che nella vittoria del Centrodestra.
Chi guiderà questo percorso?
Sarà certamente il segretario cittadino, Andrea Santoro, a sedere a livello locale al tavolo con gli alleati. A livello provinciale stiamo per uscire dall’attuale commissariamento e la nomina del nuovo coordinatore sarà il primo segnale importante del rinnovamento in atto. Al quale sto offrendo il mio contributo personale già da qualche anno, cercando di svolgere un ruolo di aggregazione seguendo la linea di Giorgia Meloni. Giorgia a livello nazionale si è aperta ad un elettorato più moderato e credo che anche noi in Campania, a Napoli e in provincia abbiamo aperto il partito a persone che, pur non provenendo dalla nostra storia, si possono riconoscere oggi nel progetto di FdI.