La settimana scorsa si è tenuto un confronto televisivo, organizzato dal Corriere della Calabria, tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria: Amalia Bruni (centrosinistra), Luigi De Magistris (coalizione civica) e Roberto Occhiuto (centrodestra).
L’abbiamo seguita per l’importanza della competizione elettorale in corso in un territorio dilaniato dalle emergenze, oggi più che mai, e ve ne offriamo in estrema sintesi i contenuti. Pragmaticamente, andando al sodo e tralasciando le frasi ad effetto, solo per offrirvi un piccolo contributo per farvi un’idea.
Si è parlato di incendi. Per Bruni è colpa dell’attuale amministrazione regionale. Per De Magistris si tratta di un problema di economia criminale. Occhiuto difende la Regione e chiede unità.
Poi si è passati ai recenti sondaggi che danno il cdx in vantaggio. Occhiuto respira aria di vittoria. La Bruni è apparsa incerta. De Magistris ha invece giocato la carta della sicurezza apparente: vinceremo perché siamo l’unica alternativa; i sondaggi mi hanno sempre dato sconfitto ma ho sempre vinto; ad ottobre ci sarà un referendum tra continuità o rottura del sistema.
Quindi i rifiuti. Tutti sono contrari alle discariche. La Bruni però sottolinea la necessità di responsabilizzare i cittadini, un po’ come se fosse colpa loro.
Composizione delle liste. Sulle sue, Bruni dice che avrà l’ultima parola. De Magistris presenterà solo persone credibili. Occhiuto informa di aver già inviato gli elenchi alla Commissione antimafia per il controllo preventivo e che le liste saranno “rigenerate”.
Quanto all’acqua. Per Occhiuto il progetto Sorical è fallito e bisogna costituire una società tra Regione e Cassa Depositi e Prestiti. Anche per De Magistris Sorical deve andare a casa, ma la gestione dell’acqua deve essere completamente pubblica. La Bruni tira di nuovo in ballo la responsabilizzazione dei singoli, questa volta i pubblici dipendenti.
Si è parlato anche di tanti altri argomenti, ma il discorso diventerebbe troppo lungo. Per concludere, a noi è sembrato che:
Occhiuto rivendica una qualche continuità politica ed amministrativa con la passata gestione, pur in un contesto propositivo diverso, e sottolinea le potenzialità positive dei suoi rapporti con l’attuale Governo.
Bruni è apparsa un po’ scolastica, e la continua chiamata in causa delle responsabilità dei cittadini è forse ingenerosa oltre che poco attrattiva.
De Magistris ha avuto gioco facile ad apparire, come effettivamente è, nel bene o nel male a seconda dei propri convincimenti, l’unica vera novità in campo.