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Proposte per una scuola di qualità

by Carmela Merone
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scuola di qualità

L’Autrice è dirigente scolastico presso il Ministero dell’istruzione

Ormai siamo una Nazione di tecnici, impegnati a cercare il modo di far qualcosa, ma incapaci di pensare al perché farlo. Nietzsche diceva che chi ha motivo per vivere può affrontare qualsiasi situazione. In verità la Scuola non può esistere senza qualche ragione di essere e il suo futuro dipende dall’esistenza di narrazioni condivise e non da fatti che guidano alla separazione e all’alienazione. Bisogna evitare i limiti di conoscenze parcellizzate, abbracciando in modo armonico ed equilibrato tutte le varie componenti del sapere. Si rendono quindi indispensabili quelle capacità e abilità mentali e conative che possano consentire alle/ai discenti di partecipare con consapevolezza alle dinamiche attuali, attraverso la costruzione di un’identità personale che consenta di interagire con l’ambiente per elaborare le proprie scelte valoriali. Tuttavia risulta necessario rivedere i Piani Triennali dell’offerta formativa, che richiedono un cambiamento culturale per intraprendere una politica di valorizzazione, ma soprattutto rendere le/gli insegnanti più consapevoli delle loro responsabilità e più direttamente coinvolte/i nelle decisioni e nelle iniziative. L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 promuove un’istruzione e un’educazione di qualità che sia accessibile a tutti, eliminando le disparità di genere, aumentando i livelli di alfabetizzazione, potenziando le strutture e rendendole sicure, adeguandole ai reali bisogni delle bambine e dei bambini, soprattutto se disabili, e favorendo la formazione di insegnanti qualificati. Appare evidente che nell’ambito del sistema scolastico, la qualità coinvolge ogni Istituto che fornisce un servizio per soddisfare le esigenze dichiarate. Una Scuola che deve diventare competitiva con quella europea nell’ottica precisa dell’integrazione comunitaria. Naturalmente è ovvio che in questo momento di disagio si deve favorire la diffusione di una cultura della flessibilità, la quale nel concreto riguarda non solo la riorganizzazione del lavoro, ma anche la riorganizzazione delle conoscenze e la diversificazione dell’offerta formativa. Il nuovo sistema scolastico necessita di adeguati investimenti sulla qualità “fisica” dell’ambiente educativo e sulle condizioni materiali del fare scuola. In questa fase di riorganizzazione i territori e quindi gli Enti preposti devono tener conto degli aspetti quantitativi e qualitativi, riferiti alle strutture, ai tempi, agli spazi, ai servizi per il miglior apprendimento possibile. Questo processo implica la piena attuazione dell’autonomia scolastica e costituisce l’occasione per il rilancio di una riforma culturale, professionale, di nuovi atteggiamenti, comportamenti e stili di vita. In tal senso la reinterpretazione dei saperi configura la scuola come ambiente di ricerca, capace di interrogarsi, impegnandosi soprattutto nella formazione di nuove espressioni e delle capacità attinenti alle diverse dimensioni della personalità.

In tale prospettiva si diventa protagonisti del proprio stile di vita. Non solo per conoscere, ma per agire e riflettere sui valori, sviluppando idee e progetti che coinvolgano tutta la comunità locale al fine di accrescere non solo percorsi di apprendimento individuali o di classe, ma apprendimento sociale, in cui la scuola dialoga con l’ambiente territoriale per cogliere obiettivi complessi di sostenibilità, per formare cittadini attivi e competenti all’altezza delle sfide poste dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. In questo scenario si afferma la figura dell’Esperto in Management della Sostenibilità, di supporto alle istituzioni scolastiche in questo particolare momento di ripresa. La sfida nasce da una pluralità di fattori: creare laboratori di sviluppo sostenibile, conoscere lo stato dell’arte delle Istituzioni Scolastiche, capire i contesti territoriali in cui operano, adottare e trasferire le buone prassi. Nelle realtà scolastiche esistono molte progettualità, dall’economia circolare alla mobilità sostenibile, al risparmio energetico e l’indagine metodologica si basa sull’identificazione di specifici indicatori qualitativi e quantitativi, aggregando a tale misurazione la verifica dell’impatto delle iniziative. E’ essenziale creare un’Istituzione scolastica che, pur mantenendo le specificità di ogni corso di studio, abbia nei processi fondamentali, sia didattici sia progettuali, un’organicità di lavoro e di obiettivi che permettano una valutazione attenta dell’attività svolta e una capacità di riesame nell’ottica del miglioramento continuo. Ogni istituto interagendo in rete con gli altri, potrà accrescere le proprie competenze professionali, trasformandole in un patrimonio comune attraverso un’efficace comunicazione interna. La qualità del servizio erogato è definita mediante l’individuazione delle caratteristiche del servizio stesso, come indicato dall’esperto nei rispettivi Piani di sostenibilità. Le caratteristiche del servizio sono identificate per tipologia e per ambito di applicazione. La continua capacità dei singoli processi di soddisfare i requisiti richiesti è dimostrata dalla conformità dei servizi realizzati. Per ogni singolo processo sono individuati degli indicatori specifici che permettano di valutare l’efficacia e l’efficienza dei processi stessi. Gli interventi di aggiustamento in itinere sono utili a produrre una valutazione dei risultati conseguiti, la stessa condotta tramite il riferimento a precisi indicatori. In tali prospettive si verificano le modalità di organizzazione e di funzionamento della rete territoriale di intervento attivata.

Da ciò discende a partire dal prossimo settembre la responsabilità come assunzione di impegno da parte di tutti gli attori del processo formativo, sia interni che esterni al sistema. Il PTOF deve offrire una lettura del territorio in cui la scuola opera, in riferimento agli aspetti socio-economici culturali, perché è su di essi che dovranno essere poi condotte delle analisi approfondite per la scelta di un nuovo stile educativo dell’istituzione scolastica. E’ ovvio che il contesto ambientale in cui ha luogo la funzione educativa è importante, a partire dall’adeguatezza architettonica della struttura, degli arredi e degli strumenti, alle condizioni igieniche degli ambienti, alla qualità delle relazioni e delle competenze culturali di base. Risulta fondamentale comprendere la consistenza e il livello di specializzazione dei servizi, trasporti, sanità, comunicazioni e come questi generino effetti su fenomeni di interesse prettamente scolastico, quali i rischi di devianza, il tasso di abbandono e di dispersione, i tassi di evasione dell’obbligo… Da ciò deriva l’urgenza di definire il nuovo profilo delle/degli insegnanti, ma anche la necessità di favorire modalità di raccordo stabili tra il Ministero e gli Uffici Scolastici regionali per strutturare insieme le linee guida per la riapertura delle Scuole.

Il futuro della scuola di qualità dipenderà dall’eventualità di un serio dibattito nazionale sui suoi scopi.