La Settima Commissione del Senato della Repubblica, breviter la Commissione Cultura, lo scorso giovedì 28 aprile è stata in missione al Parco Archeologico di Pompei. Alla guida della Delegazione senatoriale era lo stesso Presidente Riccardo Nencini, ex Socialista del PSI Craxiano, toscano cortese e garbato, ma tosto, nato a Barberino del Mugello, il cuore agreste della Toscana.
Vale la pena di dedicare qualche rigo a Riccardo Nencini, storico, scrittore e politico di spessore, rimasto per anni a presidiare tenacemente – e a un certo punto quasi da solo – il vessillo del Garofano Rosso. In quella posizione minoritaria è arrivato alla nomina a Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Renzi nel 2014. In anni più recenti, Riccardo Nencini – dopo la rielezione a Senatore nel 2018 – ha costituito il Gruppo Parlamentare PSI/Italia Viva. Recente e buona, dunque, la sua intesa con l’altro toscanaccio: il Matteo Renzi facondo e polemico, enfant terrible della Politica, forse antipatico a molti, ma capace e abile. E certamente tra i più qualificati parlamentari di questa nostra seconda (o terza ?) Repubblica, che può contare su pochi uomini altrettanto capaci e abili.
Oggi il sen. Nencini è il presidente della VII Commissione del Senato. Lo scorso 19 gennaio di quest’anno 2022, la Commissione Cultura del Senato ha avuto al proprio Ordine del Giorno – relatrice la Sen. Montevecchi – il problema della “espansione demografica e della impronta delle attività umane”, le quali nell’ultimo secolo stanno mutando il clima della Terra in maniera “inequivocabile” e “senza precedenti“, tanto da far definire l’attuale epoca geologica ‘Antropocene‘. Il termine deriva dal Greco ànthropos e kàinos, che significano rispettivamente “uomo” e “recente”. Cioè l’Antropocene è un’ epoca geologica “proposta” e accettata come tale, anche se non ancora esattamente definita sul piano temporale.
Ma quel che conta, purtroppo, è il fatto che in tale epoca l’essere umano con le sue attività è riuscito ad incidere sui processi geologici, con modifiche territoriali, strutturali e climatiche indotte. Passando al contesto italiano, noi dobbiamo registrare comunque sempre più frequentemente che tali eventi climatici producono effetti calamitosi ed emergenziali nel territorio, una volta Belpaese in cui erano rarissimi o ignoti, per esempio, “i cicloni tropicali mediterranei” e le cosiddette e ormai diffuse “bombe d’acqua”, frutto di eventi meteorologici estremi, prima sconosciuti. Per non parlar d’altro, come la erosione dei terreni e la riduzione della produzione agricola.
Il Ministero della Cultura, da parte sua, ha istituito a partire dal 2012 la “Carta del Rischio del patrimonio culturale”. Tra i siti a rischio, centinaia di migliaia, non poteva mancare il sito archeologico italiano forse più famoso al mondo. Pompei. Dal 2015-2016 sono stati avviati da parte del MIC- Ministero della cultura, progetti innovativi come il “Progetto Smart Pompei“, con CNR e Leonardo SpA, per l’implementazione di infrastrutture digitali che utilizzano l’intelligenza artificiale, i big data, i sistemi di cloud, i droni, il Wi-Fi e il Li-Fi. Si tratta del primo “Smart Archaeological Park” in Italia e nel mondo, un modello integrato di controllo e gestione della sicurezza delle persone e dei manufatti antichi e moderni per la prevenzione del rischio climatico e di azioni antropiche umane inclusi eventuali atti terroristici.
Insomma il nuovo incalza, ma il vecchio non sempre è disposto a fare un passo indietro. D’altra parte, sono recentissime e forti le polemiche nate a valle sul PNRR, che vedono le Associazioni Ambientaliste schierate sul fronte di guerra. La storica e gloriosa Italia Nostra in una propria nota di circa un anno fa scrive: “Gli ingranaggi del Recovery Plan faranno strame della natura, della cultura, della storia e dell’identità, di quello che a pieno titolo, ma ancora per poco, possiamo chiamare il Bel Paese.” Mentre un’altra Associazione, più recente e attiva, come “L’Altritalia Ambiente”, sta valutando di costituirsi parte civile in cause contro l’uso eccessivo di fonti rinnovabili, come gli impianti solari sparsi senza limiti di tutela paesaggistica, sul territorio laziale. Un fatto è certo però: bisogna al più presto regolamentare una nuova intesa tra Stato e Regioni circa i limiti invalicabili dei Piani Paesaggistici Regionali, che negli anni Novanta del Novecento furono scandalosamente oggetto e contemporaneamente causa stessa di inammissibili ritardi e di altrettanti inammissibili abusi. Essi vanno rapidamente ri-adeguati, anche se solo a livello normativo, cioè il più rapido.
Tornando a Pompei e alla visita/sopralluogo della Settima Commissione Cultura di Riccardo Nencini, segnaliamo che essa si è conclusa con un incontro/Stampa dimesso e scarno, alla presenza di pochi giornalisti (ndr: non è noto perché le testate comprensoriali non siano state invitate). La decina scarsa di giornali presenti hanno avuto modo quindi di interloquire rapidamente con il Presidente Sen. Nencini, con la Sen. Montevecchi e con il Direttore Generale del Parco Zuchtriegel. Erano presenti anche il gen. De Blasio, attuale Direttore del Grande Progetto Pompei e la Sen. Corrado, protagonista di dure e recenti polemiche con il Ministero della Cultura e il Ministro Franceschini. Tutti, ma pochi, sul terrazzo al Primo piano della Palazzina Uffici del parco Archeologico. Da quel terrazzo e dagli Uffici si gode una vista mozzafiato sugli Scavi. E’ ovvio quindi che ai visitatori degli Scavi si prospetti invece la vista non certo gradevole della palazzina (o palazzata?) costruita per gli Uffici del Parco Archeologico. E, pochi anni fa fu proprio L’Altritalia Ambiente, insieme a un gruppo di parlamentari d’area campana, che segnalò per quella costruzione, ancora in corso d’opera, la violazione delle più stringenti norme paesaggistiche del PTP- Piano Territoriale Paesistico dei Comuni Vesuviani, imposte invece ai semplici cittadini. E non erano tempi di PNRR, né soffiavano venti di guerra o, tantomeno, volavano spettri di crisi energetica internazionale.
Una nota conclusiva riguarda ancora il sen. Riccardo Nencini, nella sua veste di storico e scrittore scrupoloso e attento. Egli, come si legge da una nota del Comune di Pompei, ha presentato – per iniziativa dell’Associazione Colombo, che dal nome si direbbe di ambito culturale americano – presso l’ottocentesco Palazzo Municipale il proprio romanzo storico “Solo”, dedicato a Giacomo Matteotti, grande Socialista vittima del Fascismo. Ad accogliere il sen. Nencini nell’aula consiliare – quasi deserta di pubblico e giornalisti – è stato, nel suo ruolo di Sindaco, Carmine Lo Sapio. La nota del Comune di Pompei continua poi così: «In ‘Solo’ – ha detto il sindaco – il senatore Riccardo Nencini ricostruisce in forma romanzesca, con la precisione dello studioso, la passione dell’uomo politico e la creatività dell’intellettuale e narratore, la vita di Giacomo Matteotti». Per l’occasione il sindaco Lo Sapio ha aggiunto che Pompei promuoverà “Il maggio dei libri” coinvolgendo autorevoli autori che saranno chiamati ad interagire con gli studenti pompeiani. «Leggere per comprendere il passato, leggere per comprendere il presente e leggere per comprendere il futuro», ha detto Lo Sapio. Sperando in una maggiore partecipazione, aggiungiamo noi.