Nella serata di venerdì 26 gennaio, nell’Auditorium di Pompei Scavi, si è tenuto un incontro di grande interesse per la presentazione dell’opera di Laurentino Garcia y Garcia dal titolo significativo “Nova Bibliotheca Pompeiana, Herculanensis, Stabiana Oplontinaque- Bibliografia analitica e repertorio enciclopedico sulle città vesuviane“, edita da Arbor Sapientiae Editore nell’anno 2023.
L’occasione ha avuto per dotti anfitrioni gli archeologi Grete Stefani e Antonio Varone, entrambi già Direttori degli Scavi di Pompei, i quali, al fianco dell’Autore – dopo il primo intervento lucido e denso di proposte innovative e di importanti prospettive di Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei – hanno presentato al pubblico presente l’opera, davvero monumentale, nel panorama della “Pompeianistica”.
La pubblicazione si sostanzia in una raccolta bibliografica unica al mondo, in tre volumi, composta di circa cinquantamila voci indicizzate sulle città sepolte dal Vesuvio nel 79 dopo Cristo. D’altra parte – e non certamente a caso – Laurentino Garcia y Garcia è il pompeianista riconosciuto unanimemente tra i maggiori conoscitori della realtà e della storia della città antica più conosciuta al mondo.
Nel proprio intervento Zuchtriegel ha colto l’occasione per ricordare agli astanti che l’opera di Garcia y Garcia viene pubblicata mentre i dati scientifici da nuovi scavi e le ricerche on-line già confluiscono in un’apposita rivista digitale, l’E-Journal degli scavi di Pompei, spesso mentre le indagini sul campo sono ancora in corso per una “scelta di trasparenza radicale”. Benvenuta, aggiungiamo noi, pensando a quanti dati di scavo in passato e fino ad anni recenti hanno seguito l’autore dello scavo, senza rimanere patrimonio delle Soprintendenze.
Zuchtriegel ha aggiunto infatti che l’E-Journal e la piattaforma open.pompeiisites.org consentiranno di raggiungere un livello di accessibilità dei dati inimmaginabile nel passato. E che in questa ottica di conoscenza aperta a tutti, la Nova Bibliotheca – frutto dell’impegno e della passione di Laurentino Garcia y Garcia – opportunamente digitalizzata, potrà fornire un contributo essenziale per completare il panorama della conoscenza diacronica su Pompei e sui siti archeologici vesuviani, cui essa è dedicata.
Con queste straordinarie prospettive si è quindi chiuso l’incontro che si inquadrava nel ciclo delle conferenze e degli incontri culturali che la “Associazione internazionale Amici di Pompei” – diretta dallo stesso Antonio Varone come presidente, coadiuvato dal Segretario Angelo Andrea Casale – tiene con periodicità ininterrotta nell’Auditorium di Pompei scavi, un’architettura dalle linee essenziali sobrie e moderne voluta da Maiuri negli anni Cinquanta del Novecento.
L’Auditorium voluto da Amedeo Maiuri comunque seguiva, a distanza di pochi anni, l’avvenuta ricostruzione e l’ampliamento dell’Antiquarium pompeiano, riaperto il 13 giugno del 1948 nel corso delle celebrazioni per il duecentesimo anniversario dell’inizio dello scavo, nel 1748, per volere di Don Carlos di Borbone, il grande Re di Napoli, poi Carlo III di Spagna.
Questa non breve digressione ci serve a illustrare meglio al lettore la densa complessità storico-culturale degli Scavi di Pompei, che amiamo appunto definire l’Universo Pompei.
L’iniziativa fu all’epoca sostenuta dall’ Azienda di Cura Soggiorno e Turismo – allora operante a Pompei autonomamente – e volle essere un ulteriore e definitivo segnale della ripresa postbellica degli Scavi di Pompei dopo le distruzioni degli eventi bellici, che non avevano risparmiato la città antica, la quale fu oggetto di bombardamenti e fu bersaglio di un centinaio di bombe alleate sul finire della Seconda guerra mondiale, come ha raccontato in un’altra sua importante opera, dedicata ai danni di guerra a Pompei, lo stesso Garcia y Garcia, ieri accolto cordialmente dai tanti amici che conserva a Pompei.