Castellammare di Stabia si candida a diventare una risorsa in più per le strategie portuali, di questo si è discusso in un affollato convegno tenutosi pochi giorni fa nella prestigiosa sede del Circolo nautico Stabia, alla presenza di tante personalità e di molti interessati. A discuterne Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di sistema del Tirreno centrale, e Claudio Quintano, il professore emerito di statistica economica e già rettore della Parthenope. «Con questo convegno abbiamo voluto ribadire quali siano le più autentiche vocazioni di Castellammare che dovrebbero guidare gli indirizzi di fondo sia sociali che politici della città. Il circolo è per sua vocazione storica una sede in cui è utile poter favorire questi incontri nei quali la società, gli operatori e chi fa impresa hanno l’occasione di interloquire. Il nostro obiettivo rimane quello di fare un servizio alla città» dice il presidente del circolo, l’avvocato Roberto Afeltra. D’altra parte molti sperano che presto qui a Castellammare possano arrivare le navi da crociera quanto meno di media stazza, e che insomma Castellammare possa rappresentare una tra le tappe più invitanti per i diportisti e i turisti delle grosse navi. E non a caso il luogo in cui discuterne è stato il Circolo, fondato nel 1921, in cui da sempre sono portati avanti i valori più sani dello sport, dell’agonismo (suoi atleti sono stati, per esempio, i fratelli Abbagnale) e del confronto con l’altro, «confronto che vuole essere soprattutto uno stimolo a migliorarsi e a fare meglio» ribadisce l’avvocato Afeltra, che poi aggiunge: «il nostro circolo, secondo i suoi statutari indirizzi culturali, ha portato lustro in campo sportivo alla città, e con questo convegno e altri che ne seguiranno mira a stimolare un dibattitto, un confronto, una serie di riflessioni sul presente di Castellammare ma soprattutto sul suo futuro, immediato e non. Sedi come questa sono fondamentali per una normale dialettica democratica che arricchisca tutti i partecipanti, indipendentemente dall’opinione politica personale». Certo, ha infine concluso il presidente, «l’interlocuzione tra i vari enti non è mai facile, perché per uno sviluppo ulteriore del porto bisogna mettere d’accordo, per esempio, Comune, Sovrintendenza, autorità portuale, ecc., ed è una prospettiva che forse ha fatto illudere una parte della città, ma oggi credo che stiamo costruendo una prospettiva diversa». In questo senso il Sindaco di Castellammare, Antonio Pannullo, rilancia e ci mette a parte di una nuova visione d’insieme: «Siamo convintissimi che l’autorità portuale abbia una grossa attenzione per il porto di Castellammare, grazie ovviamente alla sensibilità di Spirito, che sta dimostrando di avere un rapporto con noi quasi quotidiano su varie tematiche, dalla vicenda Fincantieri al perimetro cittadino più vicino al mare. Infatti abbiamo in animo di modificare il tratto urbanistico che va dagli chalet fino ai silos dove immaginiamo di costruire una piazza verso il mare e così restituire il waterfront ai cittadini. È una sfida difficile e dobbiamo stare attenti a diversi pericoli, non ultimo quello della camorra, ma ne siamo consapevoli e andremo avanti, anche a piccoli passi, ma sempre avanti». Ricorda poi il Sindaco che uno degli obiettivi è far rinascere l’area degli chalet tramite un bando che sarà direttamente gestito dall’attività portuale. «È una sorta di rigenerazione quella che abbiamo in mente, e la parte della città affacciata sul mare è quella che ne risentirà più profondamente». Sulla stessa lunghezza d’onda il Comandante del porto di Castellammare Guglielmo Cassone, secondo il quale «da quando è stato assegnato l’incarico a Pietro Spirito sentiamo un’attenzione maggiore da parte dell’autorità portuale, e non possiamo che esserne contenti. Le potenzialità da sfruttare maggiormente? Cantieristica e diporto. Nel primo caso i cantieri stanno lavorando ai gigayacht, mentre sono mille i posti barca nel nostro porto anche quindi in funzione di piccolo diportismo. E nel lungo termine speriamo di realizzare un bacino verso l’esterno e così daremmo un grosso sviluppo al nostro porto».
Tra gli intervenuti, l’Ammiraglio Domenico Picone, a lungo direttore marittimo della Campania e comandante del porto di Napoli, che ha annunciato: «Entro meno di due anni terminerà il tombamento delle banchine per lo sbarco dei container, così da raggiungere fondali più ampi e poter trasformare gli ormeggi per renderli a pettine e ottenere una maggiore ricettività. Potranno attraccare portacontainer che oggi hanno mercato, più grandi e con maggiore pescaggi. Si ripristina una valenza commerciale per la ricettività di queste navi che vengono dalle Americhe o dall’Estremo Oriente».
FOTO: Il tavolo dei relatori con Afeltra, Spirito e Quintano; il Sindaco Pannullo; il Comandante Cassone.