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Porti: “formula Palermo” per la rigenerazione sociale e urbana

Palermo Marina Yachting

by Redazione
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In occasione del consueto appuntamento “Noi, il Mediterraneo…”, lo scorso 10 dicembre è stato presentato un primo consuntivo della cosiddetta “formula Palermo”, definita un’operazione di rigenerazione urbana, sociale e inclusiva destinata a segnare una svolta storica nel rapporto porto-città in Mediterraneo. Il Palermo Marina Yachting sarebbe ormai parte integrante della città.

Sull’area dell’ex molo Trapezoidale sono stati:

  • Demoliti 30.000 metri cubi di edifici fatiscenti;
  • Effettuati dragaggi per oltre 30 milioni consentendo l’ingresso in porto delle grandi navi da crociera;
  • Abbattute due gru inutilizzate da decenni e 29 silos;
  • 000 metri quadri interamente risanati;
  • Investiti complessivamente 1 miliardo e duecento milioni, considerando anche gli interventi effettuati a Trapani, Termini Imerese, Porto Empedocle, Gela e Licata;
  • Realizzati un terminal crociere e un terminal per aliscafi.

Ciò ha portato ad un incremento record nel traffico passeggeri da navi da crociera, che si avvierebbe a superare quest’anno il milione di crocieristi, e ad un aumento dell’occupazione.

“La trasformazione del porto di Palermo – ha spiegato Pasqualino Monti, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia occidentale – non è solo un progetto infrastrutturale, ma una nuova idea di città: aperta, dinamica e pronta a dialogare con il Mediterraneo e con il mondo. È quello che abbiamo fatto lo scorso anno trasformando il molo Trapezoidale nel moderno Palermo Marina Yachting, un’area degradata in un’opportunità di sviluppo. (…) Su quest’area si muovono annualmente circa due milioni di persone quindi possiamo affermare che il raccordo tra porto e centro storico è ormai assicurato (…) Abbiamo altre opere in corso di realizzazione, come l’interfaccia città-porto, il cui primo lotto inaugureremo nella prossima primavera (…) C’è anche la sistemazione del Molo Sud per completare la riqualificazione attorno alla Cala, l’antico porticciolo”.

Sinergia fra città e aree portuali, sulla scia delle esperienze di Barcellona e di Genova, alternative rispetto alla formula americana di New York, San Francisco (con il PIER 69) e San Diego.

Un nuovo rapporto tra porto e città con l’abbattimento delle mura della cinta portuale e la riappropriazione delle aree sul mare. Barcellona, ora Palermo, e a seguire il Waterfront Project di Genova.