Ormai siamo al count-down della verifica sul campo. Ci riferiamo alla sinergia tra Comune e Parco Archeologico. Una sinergia voluta e perseguita dalle due sponde laiche delle tre della tripartita realtà pompeiana: Comune di Pompei e Parco Archeologico di Pompei, stavolta esclusa – ma non contraria, ma piuttosto estranea – la Prelatura Pontificia di Pompei.
L’intesa a due intanto è motivata dall’intento condiviso per ampliare l’offerta turistica di Pompei anche di sera. Il riconoscimento per ora va quindi tutto intero alla coppia composta dal Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio e dal Direttore del parco Gabriel Zuchtriegel, ai quali va dato atto di avere gettato alle ortiche la ruggine che sempre aveva visto la Città di Pompei figlia di un Dio minore rispetto alla Città antica. Era dai tempi difficili dell’immediato dopoguerra del Soprintendente/Archeologo Amedeo Maiuri e del Commissario/Sindaco Romualdo Federico – amici, oltre che più o meno coetanei – che una tale intesa non si stabiliva con tanta efficienza ed efficacia reciproche.
Successivamente – a partire dagli anni Sessanta del Novecento – erano subentrati tempi in cui il potere politico locale aveva prevalso su figure un po’ sbiadite di Archeologi Soprintendenti, per poi soggiacere davanti a figure di grande spessore culturale come Fausto Zevi, che però avevano scavato un fossato di estraneità tra le due Pompei, quella moderna, che intanto era cresciuta insieme all’Italia tutta, e quella antica, la quale si apprestava al boom delle Leggi Speciali, dei Fondi Fio-Bei, e dei Progetti speciali, con cui la Comunità Nazionale e quella Internazionale – opportunamente sensibilizzate – vollero riversare sugli Scavi Pompeiani una vera pioggia di denaro pubblico, prima miliardaria in lire e poi milionaria in euro fino ad arrivare al Grande Progetto Pompei. Più noto in sigla come GPP, il Grande Progetto Pompei si è chiuso da circa un anno con un bilancio ragguardevole, che – con gli annessi e i connessi, i Fondi Ordinari e di altra derivazione, compresa la “pratica virtuosa” dell’utilizzo dei ribassi d’asta – si attesta tra i cento e i duecento milioni di euro nell’ultimo decennio. Milione più, milione meno.
Ma oggi manca solo circa un mese al via di “Stay in Pompeii… Summer Edition”, rassegna canora di livello, che vedrà tre grandi interpreti.
Il Teatro Grande di Pompei, dunque, sarà la location d’eccezione per la rassegna organizzata dal Comune di Pompei in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei.
Un tris d’Assi, con la “A” maiuscola, calcherà la scena del Teatro Grande, la cui complessa vicenda giudiziaria di sprechi e cattivo uso del danaro pubblico si è conclusa da poco dopo oltre un decennio. Gli anni trascorsi hanno dato il tempo al “vituperato” tufo giallo di ingrigirsi come il tufo nocerino Pappamonte, mettendo a tacere le oche guardiane del restauro purista e filologico, ma anche le malversazioni.
I tre Big sono Biagio Antonacci, Fiorella Mannoia e Massimo Ranieri nel Teatro Grande degli Scavi. Essi si esibiranno rispettivamente nelle serate di Domenica 30 luglio, di Martedì 1 agosto e di Sabato 5 agosto. Nel bouquet canoro dei grossi calibri si inserirà il Venerdì 28 luglio lo “Spartito Magico”, un’opera del Maestro Sergio Cirillo, autore dei più famosi successi di Andrea Bocelli.
E così, quindi, che il Sindaco Carmine Lo Sapio, in piena intesa sinergica con il Direttore del Parco di Pompei Gabriel Zuchtriegel, ha inteso ampliare l’offerta turistica estiva, favorendo l’unione tra la Pompei moderna con quella antica, per dare la possibilità ai visitatori di assaporare la magia particolare degli Scavi di Pompei anche di sera.
E qui va ricordato che anche in questo particolare segmento Amedeo Maiuri ha tracciato per primo il solco, inventandosi negli anni Cinquanta del Novecento le visite e gli spettacoli notturni in una Pompei mai prima visitata dopo il tramonto del Sole, che aveva segnato il tempo dei visitatori nei precedenti due secoli di scavo pompeiano.
A chi scrive sembra giusto a questo punto fare un passo indietro per lasciare lo spazio alle parole del Comunicato Stampa congiunto dei due protagonisti di tali serate.
Il sindaco Lo Sapio infatti scrive: “La rassegna di eventi dal tenore internazionale – intende promuovere una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio archeologico della nostra città, basata sul rinnovamento e ampliamento dell’offerta turistica per accrescere il benessere economico e rilanciare così, su basi nuove, la leadership di Pompei sul mercato turistico internazionale”.
E a lui fa eco il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel aggiungendo:
“Il Teatro grande di sera è scenario suggestivo di eventi, rassegne e concerti di grandi artisti, ma vogliamo che sia soprattutto un’occasione per vivere a 360 gradi l’esperienza nel sito di Pompei e non solo. Il senso di una rassegna di appuntamenti al Parco è quello di offrire la possibilità alle persone del territorio di vivere il patrimonio e ai turisti di prolungare la permanenza nella città, attraverso un’accattivante proposta serale e dunque promuovere e consentire di dedicare tempo alla scoperta dell’intero territorio della Grande Pompei, che include anche le bellissime ville romane di Oplontis, Stabia e Boscoreale”
E’ il caso di dire “ad maiora” quindi.