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Pompei Scavi. Crolli senza Trasparenza

by Federico L. I. Federico
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Da una asciutta nota stampa riguardante il Parco Archeologico di Pompei, diffusa nella serata del 5 marzo, si legge: “Si comunica che il 5 marzo 2020 nel pomeriggio, sul fronte meridionale della città antica, lungo il Viale delle Ginestre, si è verificato il distacco di una porzione del paramento di una parete esterna, ad est dell’edificio delle Terme del Sarno, in zona non accessibile al pubblico. Si tratta di materiale di ricostruzione risalente al tempo dello scavo di quell’area, e di parte del riempimento sottostante in pietre e malta polverizzata.” Una foto illustrativa del danno esteso accompagnava il comunicato.

La nota poi continua così: “Tutta l’area del fronte meridionale, che va dal tempio di Venere fino al Foro Triangolare, è da tempo oggetto di attenzione a causa delle numerose criticità strutturali e statiche che presenta, fin dall’antichità, ospitando case poste a strapiombo sul costone roccioso, articolate su più livelli e che inglobano parte delle mura di cinta”.

Subito dopo, come una “excusatio non petita”, nella stessa nota si legge ancora questo: “A causa di queste complesse criticità, richiedenti tempi di progettazione non compatibili con il Grande Progetto Pompei, gli interventi sul fronte meridionale non sono stati inclusi nei progetti di messa in sicurezza che hanno interessato le altre aree della città antica, ma sono stati oggetto di un progetto specifico finanziato con fondi CIPE per 32 milioni di euro. Entro il mese di luglio, il progetto esecutivo di messa in sicurezza dell’intera area esterna meridionale della città antica, attualmente alla fase di verifica, sarà oggetto di appalto dei lavori. L’intervento, che ci occuperà nei prossimi due anni, porterà alla riapertura delle bellissime case e degli edifici affacciati sul golfo, a partire dalle Terme del Sarno.”

Beh… ci sia consentito di dire, per ora, che ci lascia almeno un po’ perplessi la scelta operata dagli organi del Parco Archeologico.

La nota conclude alla fine così: “I funzionari del Parco Archeologico di Pompei, prontamente intervenuti sul posto questo pomeriggio, stanno procedendo ad ulteriori verifiche ed interventi di puntellatura e presidio dell’area per evitare perdita di materia antica”.

Noi, su due piedi, gli consigliamo anche di verificare quanti di quei puntelli già in opera ai piedi dell’ammasso lavico da anni sono beatamente superflui, anzi, inutili!

Comunque, appena la notizia ci ha raggiunto, ci siamo messi alla ricerca di ulteriori dati in Internet, sul sito open.pempeiisites.org e su “Il Portale della Trasparenza del Parco Archeologico di Pompei”. La comunicazione che è comparsa nel banner apposito è la seguente: “Lavori in corso. Stiamo eseguendo un lavoro di manutenzione sul sito, a breve saremo online. Scusate per la momentanea interruzione.” Ma non finisce qui.

Infatti, il successivo sito web www.beniculturali.it continuava ad annunciare: “Pompei, on-line IL PORTALE DELLA TRASPARENZA” con lettere a caratteri cubitali. Era il sito del MIBACT. Ma esso, evidentemente, non era stato aggiornato. E comunque dava una notizia in data 5 marzo 2020. La notizia riguardava tutt’altro: i premi da 500 euro per i neo diciottenni, da spendere in cultura.

Sempre in cerca di notizie, dal portale del MIBACT abbiamo avuto accesso al Grande Progetto Pompei. E al suo Portale della Trasparenza. Ma presto, sconfortati, abbiamo concluso che nessuna notizia compariva nemmeno sul Portale della Trasparenza. Noi già una volta abbiamo avuto occasione di definire quel portale il “Portale della Tapparenza” per l’arte sopraffina con cui le notizie più concrete e significative in esso vengo eluse. Almeno per quanto riguarda i cantieri di restauro in corso. Forse perché i suoi manutentori pensano a un tipo di pubblico di bocca buona? e non a esperti del settore o a giornalisti sagaci e alla ricerca di notizie concrete? Chissà…