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Pompei: ritrovamento archeologico napoletano nel cantiere EAV

Il Territorio comunale di Pompei diviso in due, per il MIC

by Federico L.I. FEDERICO
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Pochi giorni fa Umberto De Gregorio, Presidente dell’EAV, ha annunciato una “scoperta” archeologica (che sarebbe meglio definire “ritrovamento”) avvenuta nel cantiere del Parcheggio a due livelli del tanto discusso Progetto EAV di Compatibilizzazione Urbana per Pompei, sulla Linea Napoli-Poggiomarino.

Il progetto nasce una decina d’anni fa come idea di intervento a scala urbana, per la contestuale eliminazione di alcuni passaggi a livello.

Ma almeno per un’altra decina d’anni precedenti altri progetti – tra cui uno dell’archistar newyorkese Eisenman – erano stati oggetto di infinite discussioni e duri contrasti che ne avevano accompagnato la malaugurata sorte, a partire dal costoso interramento totale per l’attraversamento del Centro Città di Pompei, poi divenuto parziale, poi ANCHE del tipo a “trincerone” o, peggio ancora, fino all’ipotesi della tranvia leggera, che doveva/dovrebbe parzialmente sostituirsi a una tratta ferroviaria.

La Città di Pompei oggi sconta, insomma, un ventennio di chiacchiere. Cioè, una vita, per come corre oggi il mondo.

I confronti sono andati avanti per anni – con conseguente danni economici diffusi per i ritardi e l’aumento dei prezzi delle opere – su tutti gli aspetti progettuali. I ritardi non sono tutti attribuibili all’EAV, la quale ovviamente non è immune da gravi responsabilità – anche per errori del piano di espropri – ma le condivide con precedenti sindaci e commissari prefettizi incapaci alla guida del Comune d Pompei.

Questi hanno consentito a uno e più sedicenti Comitati cittadini, più o meno spontanei, composti quasi esclusivamente da residenti – (contro)interessati dagli espropri previsti e dai lavori di compatibilizzazione urbana – di porsi come interlocutori, in ogni sede politica decisionale, contro l’adozione dei cosiddetti sottopassi (in realtà sottovie) per lo scavalcamento della linea ferroviaria EAV che ha oggi quote che non consentono interramenti parziali.

E le sbarre mobili di vari passaggi a livello – a partire dai primi anni del Novecento, cioè ben oltre un secolo fa – continuano a ritmare, condizionare, tormentare il transito veicolare e pedonale diretto dalla periferia in Centro Città o viceversa. Unica via di collegamento rimane la Via Nolana – ovviamente tagliata dal passaggio a livello – la quale è più o meno la stessa da un paio di millenni. Una vera e propria vergognosa follìa.

Una inesorabile e implacabile sottrazione di tempo esistenziale alle attività umane. E anche al semplice vivere quotidiano.

Questa è la realtà vera che vive la Città di Pompei, appena alle spalle di uno dei santuari Mariani più famosi e frequentati al mondo e nell’area vasta che si estende alle spalle della Pompei antica, oggi più che mai riconosciuta come Capitale mondiale della Archeologia.

Questa è la Pompei che avanza la propria candidatura a capitale della Cultura in Italia per il 2027, aggrappandosi ai ruderi della Pompei antica, alla veste azzurra della Madonna e… alle Chiavi della Città, appena consegnate dal Sindaco Carmine Lo Sapio al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

E sia chiaro che, dalle colonne di questo giornale Gente e Territorio e da chi scrive, al Ministro sono comunque riconosciute attenzione e presenza a Pompei oggettivamente straordinarie, quindi meritorie, pur nella sua ancora abbastanza breve titolarità effettiva del Dicastero della Cultura.

Ma torniamo al ritrovamento archeologico avvenuto pochi giorni or sono nel Cantiere EAV, dove comunque la Stampa non è stata accolta (!).

Il nostro doveroso report al lettore sarà, dunque, di taglio dubitativo.

Sembra si tratti di anfore, di cui è circolata anche qualche foto, ma rumors ricorrenti rimandano anche a sepolture, se non addirittura a una necropoli extra urbana, di finora incerta datazione, forse post eruzione pliniana, ma non solo.

Il ritrovamento come si vede dalla foto sembra posizionato al di sotto della quota di calpestio della piastra di base del Parcheggio interrato.

Una soluzione rapida si impone, anche ipotizzando uno scavo archeologico successivo all’avanzamento dei lavori delle strutture già realizzate, previa salvaguardia e tutela del perimetro delle aree sottostanti da indagare.

Il Giubileo 2025 è… domani!

Ma qui scatta un’altra tagliola che si deve a un altro Ministro della Cultura, Franceschini, anch’egli premiato con le Chiavi della Città di Pompei.

La tagliola consiste nel fatto che il ritrovamento si trova in pieno centro Città nuova. La zona però non è di competenza del Parco Archeologico di Pompei, il cui Territorio è limitato a un quarto della Città di Pompei (!!).

Spetta quindi a una Soprintendenza napoletana esprimersi (!!!)

Al Ministro Sangiuliano, con l’urgenza del caso, va la preghiera di eliminare la visione strabica frutto di una Riforma da… riformare.