Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilità del Governo Meloni – scelta significativa questa, apprezzata un po’ da tutti, non solo dalle famiglie coinvolte dal problema disabilità – è venuta in visita a Pompei per conoscere i “Sistemi di accessibilità” e le “Iniziative di inclusione” del Parco Archeologico di Pompei, come annunziato dal Comunicato Stampa del solerte Ufficio Stampa del Parco.
Il Ministro è stato accolto all’ingresso degli Scavi di Pompei di Piazza Anfiteatro dal Direttore Gabriel Zuchtriegel e dal Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, quest’ultimo con tanto di fascia tricolore, doverosa ma non soltanto simbolica, in quanto l’area demaniale archeologica degli Scavi pompeiani è totalmente incistata nel territorio Comunale della Città nuova, nell’occasione della visita istituzionale rappresentata dal Primo Cittadino. Ad attendere l’arrivo del Ministro, oltre che rappresentanti della Stampa e semplici curiosi misti a turisti d’occasione, anche il Garante della Disabilità del Comune di Pompei, il docente Angelo Di Prisco che – essendo il Ministro assorbito dalla realtà di Pompei antica – non ha avuto modo e tempo di relazionare sulla problematica già affrontata nella Pompei contemporanea, la città viva.
La Domus di Giulia Felice ha infatti accolto e rapito il Ministro e il suo seguito, impegnati anche nella visita lungo il percorso pompeiano senza barriere architettoniche, già definito “Pompei per tutti”. E’ un itinerario di oltre 3 km, inaugurato nel 2016 nell’area demaniale, che consente a persone con difficoltà motoria di attraversare – accompagnati da una persona a sostegno – l’intera area archeologica dall’Anfiteatro al Foro, con visita ai principali monumenti della città antica. L’attenzione verso i problemi motori connessi alla disabilità è datata da tempo negli Scavi di Pompei. Già negli anni Ottanta del Millenovecento si aprirono finestre di attenzione sul problema dell’accesso e della visita agli Scavi da parte dei portatori di problemi di disabilità motoria.
Con i cospicui fondi straordinari comunitari del FIO-BEI si ebbe modo di eliminare cumuli borbonici che soffocavano la Porta Marina antica e si mise mano alla nuova conformazione planoaltimetrica dell’ingresso moderno con la Biglietteria di Porta Marina. Anzi si unificarono i due differenti varchi che già davano accesso alla antica Porta Marina fin dagli anni Trenta del Novecento. Li aveva realizzati entrambi con felice iniziativa l’allora Soprintendente Amedeo Maiuri: l’accesso di Porta Marina Superiore e quello di Porta marina inferiore.
Ebbene, già negli anni Ottanta, precisamente nel 1986, si diede inizio ai lavori di scavo a mano per la creazione della canna verticale dell’ascensore che -superando un dislivello complessivo di oltre 15 metri – avrebbe portato i visitatori con problemi motori direttamente dalla quota di Porta Marina inferiore, attraverso i grandi ambienti voltati sottostanti la cosiddetta Villa Imperiale, direttamente alla quota del Foro. Oggi tale ingresso all’alta rupe vulcanica su cui si insediarono gli abitanti della Pumpèia osco-Campana, forse Sarrastri di area longoliana, è realtà nella sua interezza, senza l’interruzione “ad usum” del Book shop che per qualche anno lo caratterizzò in passato. Il percorso idoneo ai portatori di disabilità nel corso degli anni è poi stato realizzato migliorando così il livello di accessibilità, non solo fisica, del sito archeologico. Recentissimamente poi è stata festeggiata la nuova visitabilità della Villa di Diomede, complesso residenziale a due piani, reso interamente visibile a tutti i visitatori, in totale pari opportunità.
Significativo è stato in particolare l’incontro del Ministro con I ragazzi di Plinio, bambini e adolescenti con autismo e disabilità cognitiva del Centro riabilitativo di Pompei, che – nell’ambito di una convenzione tra Parco archeologico di Pompei e la Cooperativa sociale Il Tulipano – stanno seguendo un idoneo percorso formativo di agricoltura “socializzante” che prevede la raccolta di frutta nei frutteti dell’area archeologica.
Altre iniziative del Parco archeologico di Pompei riguardano le App in Lingua dei segni – progetto E.LIS.A, Enjoy LIS Art- condotte di intesa con la Regione Campania, con l’Ente nazionale Sordi-SNS, con il Museo di Capodimonte e il Museo archeologico Nazionale di Napoli- MANN, che sarà presentato il 1° dicembre. Lo slogan, beneaugurante, annunciato da Gabriel Zuchtriegel, sul modello operativo già caro a Paolo Giulierini, insignito pochi giorni fa al Comune di Pompei con il Premio Internazionale di Archeologia Amedeo Maiuri-PIAAM, in sintesi è stato questo: “I musei come luoghi di benessere e non solo custodi della storia.” A noi non rimane che augurare a tutti Buon lavoro.