La città di Pompei si prepara a vivere l’ennesimo commissariamento. Dopo avere assistito per la terza volta negli ultimi anni all’interruzione di una sindacatura prima del tempo stabilito dalla Legge. Insomma, l’ormai ex Sindaco Pietro Amitrano è stato il terzo sindaco di seguito che non riesce a portare a termine il mandato. La soluzione commissariale in verità si ripropone per la quarta volta in meno di vent’anni, visto che il primo Commissariamento del nuovo millennio si ebbe già nel 2001. Un record? Forse. Ma una cosa è certa: a questo punto la città di Pompei, o almeno la sua classe dirigente, si dovrebbe porre qualche interrogativo.
Purtroppo, però, se ci si guarda intorno, non si vede all’orizzonte una classe dirigente, nuova e giovane, degna di tal nome.
I partiti hanno smesso di essere fucina di classe dirigente, travolti come sono stati dalla crisi della prima repubblica. I sindacati sono stati travolti a loro volta e poi marginalizzati dalla crisi economica globale, che ha vaporizzato i lavori tradizionali e precarizzato il futuro delle nuove generazioni. La Scuola, anche quella che, sia pure raramente, merita la ‘S’ maiuscola, ha smesso di svolgere il proprio ruolo educazionale da più di qualche decennio. Limitandosi a svolgere soltanto il ruolo di diplomificio a buon mercato.
L’università ha fatto lo stesso – in molti casi diventando un laureificio – intenta come è stata a creare le condizioni per eternizzare gli spazi appetiti dalle famiglie baronali. La Chiesa, o almeno la sua fitta maglia di strutture cattoliche a base territoriale, è stata travolta dalle nuove tendenze spirituali universalistiche. Parrocchie e oratori si sono infatti desertificati. Eppure, una volta questi luoghi erano fucine di anime e cervelli ben capaci di misurarsi con gli esponenti delle forze politiche tradizionali, dalla Destra e alla Sinistra, cresciuti nelle Sezioni di Partito.
Ovviamente il quadro che abbiamo appena tratteggiato non riguarda solo Pompei. Ma è Pompei che in questo momento ha bisogno di un sindaco capace di essere protagonista nella ormai imminente pioggia di milioni che si abbatterà sul territorio. Il piano EAV dei sottopassi, previsto dalla Regione e atteso dalla Gente. L’ HUB Turistico deciso da Trenitalia e auspicato dagli Imprenditori dell’accoglienza. La Buffer Zone del Parco Archeologico di Pompei, voluta dall’UNESCO e cofinanziata dalla Comunità Europea. Insomma, il Futuro avanza. Questo è il Programma che attende il nuovo Sindaco di Pompei.
E a questo punto, a proposito del nuovo Sindaco di Pompei, Pier Luigi Bersani direbbe: Ragazzi non pettinerà mica le bambole! Dovrà tirarsi su le maniche questo qui!
Intanto, Santi Giuffrè è stato nominato commissario prefettizio dal Prefetto di Napoli, Marco Valentini. E’ incaricato della provvisoria amministrazione dell’Ente, a seguito delle dimissioni dalla carica di 11 consiglieri – sui 16 stabiliti dalla Legge per il Comune di Pompei – che ha innescato lo scioglimento del consiglio comunale. Al prefetto Santi Giuffrè, siciliano doc, non possiamo che fare gli auguri di buon lavoro. Ne avrà parecchio da smaltire.