Puntualmente, appena dopo che abbiamo aperto gli occhi dell’attenzione dei lettori di Gente e Territorio sulla “mobilità”, cioè anche sui trasporti a carattere interprovinciale, ci ritroviamo a parlare di mobilità sostenibile.
L’occasione del nostro precedente articolo era stata la messa in moto definitiva dell’Aeroporto Salerno/Costa d’Amalfi a Pontecagnano nella avanzata primavera di quest’anno 2024 e i riflessi prevedibili per i circuiti turistici regionali.
Ma intanto è stato infatti varato pochi giorni fa dal Consiglio della Città Metropolitana di Napoli il P.U.M.S. – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che è arrivato a ricevere il SI definitivo dal Consiglio Metropolitano. Il PUMS – per parlare in linguaggio meno enigmatico – è lo strumento di Pianificazione Strategica che delinea, in un orizzonte temporale decennale, gli indirizzi per lo sviluppo della Mobilità in tutte le sue forme, con particolare riferimento all’area geografica della Provincia di Napoli. E il DM n. 444 del 12.11.2021 è il riferimento normativo per l’adozione del PUMS che innesca e stabilisce le condizioni di accesso ai finanziamenti per il trasporto rapido di massa e la mobilità ciclistica, oltre che costituire criterio premiale per il riparto delle risorse che saranno disponibili.
Noi in questo artico traguarderemo il PUMS attraverso un’ottica comprensoriale “vesuviana” e quindi non ci soffermeremo sulla cosiddetta “Linea di Gronda” dell’Area Nord di Napoli ma piuttosto sulla conversione della direttrice storica della Napoli-Torre Annunziata.
In particolare, le linee cosiddette di gronda a nord di Napoli sono tra gli interventi – da realizzare ex novo – proposti dal PUMS che le destina ad attraversare più comuni “combinandosi” con le linee esistenti per “formare un unico sistema complesso e integrato” da Est verso Ovest, come recita il comunicato stampa.
Cioè da Giugliano/Cardito/Afragola verso l’area vesuviano-nolana – con occhio attento alla stazione di Striano dell’Alta Velocità di Monte Vesuvio – verso est fino all’Aeroporto di Pontecagnano e oltre. Per tali collegamenti – nell’orizzonte temporale di lungo periodo – si prevede la realizzazione di linee di tipo BRT – Bus Rapid Transit, caratterizzato da almeno il 70% del percorso in sede protetta e riservata, oppure di tipo tranviario ut sic. E ciò ci lascia perplessi.
Guardando poi al comprensorio Vesuviano-Nolano, emerge l’intervento cardine da realizzare lungo la costa, che riguarda il recupero e la conversione della linea ferroviaria costiera FS-RFI Italia da Napoli a Torre Annunziata e Pompei a linea di tipo ferrotranviario. In pratica, destinata a un tipo di spostamenti più contenuti e tra ambiti molto vicini tra loro. E qui casca – o almeno potrebbe cascare – l’asino della annunciata sostenibilità da cui dovrebbe essere caratterizzata la Mobilità. Chi vivrà, vedrà.
Il PUMS intanto propone una gestione unitaria delle due linee storiche che corrono parallele alla costa del golfo di Napoli. La prima – anche per epoca di costruzione, in quanto risalente alla metà dell’Ottocento – è la Linea RFI Italia: da Napoli a Torre Annunziata, a Pompei, fino a Salerno, specificamente nella tratta tra Napoli e Torre Annunziata-Pompei, e oltre.
La seconda è la linea ex Circumvesuviana, oggi EAV, tra Napoli e Torre Annunziata e, quindi, in prosecuzione verso l’area salernitana, fino a Sarno, e oltre.
L’obiettivo sarà quello di creare un “nuovo corridoio per il trasporto pubblico” tra Napoli e Pompei, che rimane un nodo centrale. Ineludibile, tra Napoli, l’Area salernitana e la Costiera sorrentina. Ma esso andrebbe adeguatamente supportato da una efficiente integrazione modale, frutto progettuale consapevole di una promozione dell’intermodalità, molto apprezzata e incentivata in sede europea, come – da politico navigato quale è – sa bene il Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio. Egli è peraltro anche un consigliere metropolitano, pluridelegato, avendo competenza in materia di Attività produttive, Turismo, Piccole e medie imprese e Artigianato, Parco Nazionale del Vesuvio, oltre che per la S.U.A.-Stazione Unica Appaltante.
Nell’ottica del nuovo corridoio per il Trasporto pubblico, previsto dal PUMS, l’HUB turistico pensato per Pompei Scavi aveva un suo indiscutibile, anzi ineludibile, ruolo che gli assegnava la sua posizione nel territorio provinciale. E un ruolo di tal segno lo aveva anche il Progetto EAV per Pompei Città, il quale ora langue e soffoca in un Limbo di impenetrabile incertezza attuativa, tra stop e rallentamenti.
Nemmeno i tanti Comitati cittadini più o meno spontanei – sorti per avversare le due iniziative che avrebbero potuto o potrebbero ancora, se rilanciate, cambiare volto e ruolo comprensoriale della Città di Pompei – si fanno più sentire. Anch’essi sono nel Limbo?
Ciò è comunque un segnale oggettivamente negativo. Per tutti.