Primo bilancio per il Comitato di Gestione dell’Autorità di sistema dei porti campani. Si è conclusa poche ore fa la conferenza stampa nella Stazione Marittima del porto di Salerno, tenuta dall Presidente dell’AdSP Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, ad un anno dalla costituzione del Comitato di Gestione dell’Autorità di sistema dei porti campani. Esposti sistematicamente i risultati raggiunti e i programmi di lavoro per il 2018.
Il bilancio del lavoro svolto sembra essere senz’altro positivo, grazie alla visione grandangolare del sistema integrato dei tre porti campani, voluta dal decreto legislativo del 7 settembre 2016 di riforma della legge 84/1984.
La riforma – prevedendo l’adozione di un sistema pubblicistico dove i Comitati di gestione sono composti da un board ristretto a sole quattro figure istituzionali – ha reso la governance portuale più snella ed efficace, grazie alla condivisa calibrazione delle strategie per fronteggiare le nuove sfide operative, di sicurezza ed ambientali.
La fattiva collaborazione tra i membri del Comitato di gestione ha portato tra l’altro all’approvazione di numerose delibere nel 2017 e del piano operativo triennale 2017/19, all’approvazione del Regolamento di funzionamento del Comitato di gestione, all’approvazione del bilancio di previsione per il 2018.
In questo contesto si è affermato il rinnovato concetto di “sicurezza produttiva”, definizione che esprime la volontà di coniugare al meglio le esigenze pubbliche della sicurezza marittima e portuale con quelle più segnatamente commerciali del traffico marittimo.
Questo il commento di Spirito: «Questo primo anno del Comitato di gestione è stato caratterizzato da un lavoro intenso, che ci ha condotto ad approvare, primi in Italia tra le Autorità di sistema, il Piano Operativo Triennale 2017-2019. Lo sottolineo perché il nostro lavoro è partito proprio dal documento di pianificazione dello sviluppo dei tre porti che costituiscono il sistema portuale campano. Qualunque buona amministrazione, infatti, si caratterizza per la capacità di pianificare, di definire le scelte infrastrutturali che devono servire per ammodernare, organizzare, ampliare le attività portuali. Noi lo abbiamo fatto tempestivamente e questo è per me, per i componenti del Comitato, il principale risultato del nostro primo anno di gestione. Sin dalla prima riunione abbiamo puntato ad affrontare le discussioni e le decisioni in un’ottica di dimensione regionale. Anche se il porto di Salerno è entrato, ufficialmente, a far parte dell’Autorità di sistema dal 1 gennaio 2018, noi abbiamo affrontato ogni questione includendo Salerno, soprattutto ragionando come sistema portuale campano. Non solo perché lo indica la legge di riforma ma anche perché lo sviluppo avviene integrando attività, competenze, capacità infrastrutturale dei tre porti.
Sul metodo di lavoro vi è stata, sin dall’insediamento, unità di vedute con i componenti il Comitato di Gestione. L’unità ci ha consentito di lavorare alacremente e in maniera proficua. Vale non solo per il POT 2017-2019 ma anche per tutte le determinazioni che, in un anno, abbiamo dovuto assumere: dal documento contabile di bilancio di previsione, alle questioni demaniali, all’approvazione della pianta organica. Ci attende un anno di nuovi e pressanti impegni, che affronteremo con identica passione e determinazione avendo come obiettivo, tra un anno, quello di aver reso il sistema campano più competitivo per crescita dei traffici, per ammodernamento delle banchine, per riorganizzazione degli spazi».