“Mi candido prima di tutto per continuare nell’impegno iniziato nel 2012 con l’Associazione ‘Vivoanapoli’, che ho fondato insieme a Giulio Maggiore, ed anche per mettere al servizio della cittadinanza la mia esperienza di Consigliere della municipalità di Chiaia – San Ferdinando – Posillipo, dal 2011 al 2016”. Comincia così la nostra chiacchierata con Emilia Maria Leonetti, oggi candidata al consiglio comunale di Napoli nella lista PER le persone e la comunità.
Parlaci della tua lista.
Si tratta di un movimento politico nato un anno fa, in occasione delle elezioni regionali, che raggruppa persone del mondo dell’associazionismo e del volontariato. Un movimento nuovo che ha un’idea politica vicina alla mia: politica come servizio, impegno diretto, coinvolgimento, partecipazione delle persone e condivisione delle scelte. Un po’ quello che ho fatto con Vivoanapoli in questi dieci anni, i cui incontri non si tenevano solo per ragionare sul valore che la cultura ha per il cambiamento di Napoli, ma anche per coinvolgere i cittadini sulle cose fare, sulle proposte da portare avanti. Per analizzare la realtà dei vari settori attinenti alla cultura: dall’industria creativa all’artigianato di qualità, dal turismo alla mobilità e all’ambiente.
Perché con Manfredi?
Manfredi è il candidato che più di altri può rappresentare questa idea di città, perché il mondo dell’università è un mondo di cultura e la formazione è centrale per il cambiamento delle persone e dei luoghi. Oltretutto l’università ha la missione di aprirsi al territorio e di coinvolgere i cittadini in percorsi di trasformazione e di condivisione. E uno dei punti della mia proposta è proprio quello di partire dall’insediamento universitario di San Giovanni a Teduccio, voluto da Manfredi, per aprirsi al territorio incontrando le associazioni, i cittadini e i commercianti per iniziare insieme un percorso diverso.
Due priorità per la prossima Amministrazione comunale.
Prima di tutto impostare la guida del governo della città in maniera più condivisa e collaborativa. Gli assessorati non possono essere delle monadi ma devono interagire sui temi della cultura, della mobilità, dell’istruzione, dell’ambiente, del welfare, del superamento delle disuguaglianze. Poi è necessario condividere l’idea che il cambiamento passa attraverso i poli della cultura che si aprono al territorio. Se noi sviluppassimo tanti poli, dando forza alle tante realtà culturali che esistono a Napoli e nella Città Metropolitana, potremmo creare una nuova mappa urbana, una nuova città.
Quali aspettative di risultato elettorale avete?
Noi puntiamo molto sul fatto che i napoletani si rendano conto che questo è un momento importante, il momento di scelte decise. Non di favorire gli amici o chi ti può aiutare, ma di scegliere persone che portano avanti idee innovative e che hanno un’idea chiara di cosa deve essere Napoli dal 2021 al 2031. Soprattutto che ragionino in un’ottica di sistema, perché solo affrontando le questioni in maniera collettiva si risolveranno anche i problemi individuali.
Ci siamo quindi rivolti all’altro candidato presente.
Chi è Giulio Maggiore e perché si è candidato?
Di mestiere faccio il professore universitario e mi capita di insegnare proprio management delle organizzazioni pubbliche e in particolare degli Enti locali. Quindi ritengo di avere una base di competenza che mi fa piacere mettere al servizio non solo dei miei studenti ma anche della mia città. Poi perché ho incontrato PER, che è un progetto politico diverso, non mi sarei mai candidato con un soggetto politico tradizionale. Quello che mi ha affascinato è proprio la sua capacità di intercettare quelle che sono le vere istanze della città.
E quali sono?
Io credo che Napoli oggi abbia bisogno di attenzione alle fasce più deboli. Nella nostra città la povertà si manifesta in varie modalità: economica, sociale, culturale ma anche povertà educativa. Partire dalle espressioni del disagio delle fasce più deboli della popolazione rappresenta il giusto punto di vista per aiutare anche l’intera città. Perché è chiaro che una città che non investe per cercare di sostenere le sue fasce più deboli prima o poi pagherà un prezzo.
Perché gli elettori dovrebbero votarti?
Per avere in Consiglio comunale una persona competente, spero di poterlo dimostrare con i fatti, che ha le motivazioni giuste e non è mossa dalla ricerca di potere ma cerca di intercettare i bisogni dei cittadini e vivere la politica come servizio. Credo che queste caratteristiche possano fare la differenza.
Lo chiedo anche a te. Perché con Manfredi?
Perché Manfredi rappresenta quello che ho appena detto, cioè una persona che ha un alto profilo, che viene da un’esperienza amministrativa importante, che ha competenza e che credo abbia anche una motivazione forte. Una persona, quindi, in grado di rappresentare il futuro di una città che viene da un periodo caratterizzato da troppa demagogia. Un profilo di alta competenza che può aprire veramente una fase nuova per Napoli.