La Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) ha condotto un’analisi per rispondere alla domanda su quale sia la giusta dimensione di una banca. Come si possa, cioè, conciliare efficienza e mantenimento dei centri decisionali nei territori.
E’ emerso che un recente studio della Banca Centrale Europea ha registrato un livello di efficienza della banche cooperative superiore a quello delle banche commerciali, solitamente ben più grandi. Sulla stessa lunghezza d’onda la Banca d’Italia, per la quale il modello di banca locale avrebbe svolto un ruolo rilevante nel sostenere l’economia italiana. I risultati dell’analisi indicano che la presenza di Banche di Credito Cooperativo (BCC) ha giocato un ruolo positivo nella crescita del reddito, dell’occupazione e delle imprese.
Anche la Banca Europea degli Investimenti ha sottolineato la rilevanza delle banche cooperative nello sviluppo locale, in particolare nel sostegno alle piccole e medie imprese, e per gli analisti del Fondo Monetario Internazionale la stabilità dei gruppi cooperativi è stato considerato un fattore positivo nel contesto economico generale. Il modello della banca locale, in particolare delle BCC, rappresenterebbe quindi un valido sostegno alla crescita, inclusiva e partecipata, dei territori.
Anche del nostro? Il Presidente della BCC di Napoli, Amedeo Manzo, ci ha risposto di si. “Quanto sostenuto dalla Banca Centrale Europea oltre che dalla Banca Europea degli investimenti è certificato dall’esperienza prodotta dal Credito Cooperativo grazie alla BCC di Napoli. Siamo riusciti, anche grazie al Gruppo Bancario Iccrea, a produrre un modello di banca della gente a sostegno delle piccole e medie imprese, delle famiglie, dei giovani e delle start up. Napoli può essere un laboratorio europeo”.