Ha avuto una grande eco mediatica l’allarme lanciato ieri dal presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli. “Non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero”. Ossia di dover scegliere chi curare e chi no, in conseguenza del sovraffollamento degli ospedali causa Covid.
Ma cos’è esattamente il codice nero? Dal Cotugno di Napoli, stando a quanto riferisce l’Ansa, rispondono: “Veramente non sappiamo cosa sia. Noi qui curiamo tutti, chiedete al presidente dell’Ordine che cosa significa codice nero.
Ma vediamo cos’ha detto precisamente Zuccarelli. “Né all’indomani del primo lockdown, né nella 2/a e 3/a ondata, la situazione è stata tanto grave, ora rischiamo di perderne il controllo … Se vogliamo evitare il peggio si intervenga subito, non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero”. E ancora. “La situazione è critica, molto peggiore di quanto possa apparire, abbiamo bisogno di aiuto e ne abbiamo bisogno ora. Roma decida per una misura drastica. Il dilagare della variante Omicron ha messo in ginocchio ospedali, ambulatori studi medici e rete dell’emergenza, e ciò che emerge oggi è solo la punta dell’iceberg. Entro una settimana o due al massimo, se non si interviene adesso, rischiamo di vedere a Napoli ciò che purtroppo abbiamo visto in Lombardia due anni fa”.
Cosa intenda per misura drastica, Zuccarelli non dice. Se siano sufficienti quelle appena adottate dal Governo, nemmeno. Secondo alcuni medici di base, da noi interpellati, il problema c’è ma sarebbe stato ingigantito.
Certo è che il bollettino della Regione Campania, aggiornato alle ore 23:59 del 5 gennaio, parla di 73 posti letto occupati e 656 disponibili in terapia intensiva, di 868 occupati in degenza e 3.160 disponibili.
Uno sparo nel buio?