Precedenti: https://www.genteeterritorio.it/paullo-i-cominciamo-con-la-muzza/ – https://www.genteeterritorio.it/paullo-ii-il-marchesato/ – https://www.genteeterritorio.it/paullo-iii-due-chiacchiere-con-lassessore-gabriele-guida/.
Chi era Telesforo Panigada? Una brava persona. Se avessimo abitato a Paullo nel lontano 1869 saremmo stati con ogni probabilità poveri come la maggior parte dei paullesi di allora. Avremmo quindi ricevuto del granturco come corrispettivo del nostro lavoro nei campi dei possidenti locali, granturco che avremmo portato a macinare al mulino. Forse a quello di Telesforo Panigada, mugnaio in Conterico. E in questo caso saremmo stati fortunati.
Era infatti appena entrata in vigore la nuova imposta sul macinato: due lire per ogni quintale di grano e una lira per ogni quintale di granturco portati alla macinatura. Il mugnaio, qualunque mugnaio, fungeva da esattore. Alla ruota dei mulini era infatti applicato un contatore, tanti giri tanti quintali tante lire. Già, ma chi ce le aveva le lire? E allora si lasciava al mugnaio parte, una buona parte, del macinato.
Poteva però capitare che il mugnaio fosse un brav’uomo, come Telesforo Panigada, e taroccasse il contatore dando una mano alla povera gente, ai lavoratori vessati dalle imposte indirette, uguali per poveri e ricchi. Allora la tassa sul macinato, oggi l’IVA e le accise sui consumi.
La sinistra parlamentare protestò, ma blandamente. Come sempre. Molti mulini vennero assaltati in giro per l’Italia, a Paullo (forse anche grazie a Telesforo, chissà) ci si limitò alle proteste verbali. Bisognò aspettare il governo Cairoli del 1880 per vedere l’abolizione dell’imposta sul macinato.
E non era stata quella la prima volta. Già nel 1860 c’era stata una chiamata alla partecipazione volontaria alla Guardia Nazionale. Volontaria si, ma se non ci andavi pagavi. Da Paullo non ci andò nessuno e si dovettero sborsare 92,25 lire. Più o meno come per una tonnellata di granturco al mulino. Ma in questo caso non c’erano contatori, si dovette pagare per forza.
Un benvenuti in Italia di tutto rispetto per i 1.807 paullesi di allora (censimento del 1861) di cui 95 aventi diritto al voto per censo: 53 possidenti, 24 commercianti, 8 fittabili, il Reale Custode, il maestro comunale, il fornaio, il farmacista, l’usciere, il cancelliere, il parroco, il giudice, il veterinario e il medico.
Che dire. Grazie Telesforo Panigada!
Tutte le informazioni qui riportate sono tratte da “OTTOCENTO PAULLESE”, di Antonio Agnesi, edito nel 2023 dal Comune di Paullo.