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Nascerà a Pompei la cucina italiana Unesco? E come sta l’Anfiteatro?

by Federico L.I. FEDERICO
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Il Sole 24 Ore ha per primo acceso i fari dell’attenzione mediatica sulla visita che il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e quello dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, faranno a Pompei. Accompagnati forse da uno o più Uomini di Governo, con i quali si tratterranno a cena, insieme a un centinaio di ospiti vip. Sono forse gli effetti tardivi del “chiacchieratissimo primo viaggio del Frecciarossa Roma-Pompei”? Così si legge sulle pagine dell’autorevole quotidiano, che però lascia trapelare anche l’ipotesi di “un ritorno in grande stile del governo nell’area archeologica vesuviana”.

Intanto la sera di Venerdì 4 agosto dovrebbe essere celebrato in chiave mangereccia e degustativa un evento dedicato alla «Cucina italiana Unesco», con il Ministro Lollobrigida primo attore insieme a Sangiuliano e, probabilmente, al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ma stavolta la presenza della Stampa non è affatto prevista nella “successiva cena nella Palestra Grande”, come scrive il Sole. Racconteremo dunque i rumors che emergeranno dai partecipanti alla cena nella Palestra Grande della Pompei Antica. Location ben scelta, perché presenta l’indubbio vantaggio di essere ubicata di fronte all’Anfiteatro Pompeiano. Esso, a sua volta, rappresenta il limite estremo dell’area Demaniale, in quel punto quasi incistata nella Città moderna, a poche centinaia di metri dal Santuario di Pompei, in pieno Centro Città.

I rumors troveranno quindi facile eco.

L’ospitalità sembrerebbe garantita dal Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare – ovviamente di intesa con il Direttore Zuchtriegel del Parco pompeiano – ma saranno attori in prima linea nella serata anche il Generale Giovanni Capasso, Direttore della Unità Grande Pompei e il Sindaco della Città nuova Carmine Lo Sapio, in quanto l’evento dovrebbe servire a supportare la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio UNESCO. E, forse, anche a far digerire alla stessa UNESCO qualche passata iniziativa unilaterale del Parco Archeologico di Pompei?

Risaliamo dunque a qualche anno fa – regnante Osanna – quando il Parco Archeologico di Pompei propose per il Sito UNESCO delle Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunzia una Buffer Zone di proporzioni territoriali ciclopiche, assolutamente fuori scala rispetto alle tre aree archeologiche considerate in sé. Una Buffer Zone che si estendeva da Portici a Castellammare di Stabia e oltre.

Una tale estensione della Buffer Zone non è però mai stata riconosciuta dall’UNESCO. L’operazione sembra essere comunque servita a indirizzare la destinazione dei fondi straordinari sulle aree del territorio vesuviano costiero, candidato ut sic al riconoscimento di Buffer Zone UNESCO.

Dal fatto, anzi dai fatti, è scaturita una ruggine non ancora disincrostata.

Intanto, la fondamentale direttrice mare/terra/monte Vesuvio – costituita dalla Via Ripuaria, alternativa alla intasata ed esausta ex SS N°18 – è rimasta esclusa dalla perimetrazione e dai fondi straordinari riversati su Castellammare, Torre Annunziata e Parco Archeologico di Pompei, nell’area cerniera dove i tre comuni si toccano e si fondono in un unicum territoriale.

Noi non crediamo affatto che questa problematica sia all’ordine del giorno, anzi della serata del 4 Agosto. Possiamo dire però con certezza che, a meno di fatti oggi imprevedibili, la équipe di governo guidata da Lollobrigida si troverà a Pompei in un momento delicato, visto che la Cisl Funzione Pubblica ha promosso lo stato di agitazione del personale del Parco Archeologico, a partire dal 2 di Agosto. L’annuncio è stato dato da una nota a firma del Segretario provinciale CISL Carlo Tortora, inviata al Prefetto di Napoli, alla Direzione del Parco Archeologico e al Coordinamento nazionale CISL del MIC.

Le questioni poste sul tavolo sono numerose e varie. Vanno dal mancato rispetto delle relazioni sindacali alla inadeguata gestione della vigilanza, dalla mancata prevenzione dei rischi da esposizione al caldo torrido al mancato adeguamento in igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro e dei corpi di guardia.

E, come capita in tali occasioni, dai fermenti della agitazione emergono anche rumors indistinti. Essi conducono all’Anfiteatro pompeiano e allo sprofondamento di un paio di metri che si sarebbe verificato una decina di giorni or sono, sotto il peso di un veicolo da cantiere. Il fatto però sarebbe stato tenuto protetto dagli occhi indiscreti dei giornalisti, che avrebbero altrimenti notato le strutture emerse dallo sprofondamento. Esse rimanderebbero a notevoli condotte sotterranee, la cui funzione è tutta da indagare. Smaltimento delle acque? Derivate da dove? Nell’area dell’Anfiteatro infatti le reti antiche di adduzione idrica scarseggiano, se si esclude il Canale Sarno, che attraversa i vicini giardini di Giulia Felice.

Ma torniamo la cena del 4 Agosto. Sarà dunque una Cucina Italiana UNESCO dai forti condimenti, per una cena “agitata”? Allo chef di turno il compito di addolcirli.