L’11 maggio 2018 il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, ha firmato il decreto che istituisce le zone economiche speciali della Campania e della Calabria.
Si è completato in meno di un anno il processo legislativo che era partito a giugno del 2017, con il decreto Mezzogiorno, all’interno del quale erano previste diverse misure, tra le quali la nascita delle ZES. Dopo la conversione in legge del decreto sono seguiti il DPCM nel quale sono stati individuati criteri d modalità per la istituzione delle ZES, la presentazione da parte delle due Regioni del piano strategico e, da ultimo, l’approvazione del DPCM con il quale le zone economiche speciali sono state istituite.
Cosa cambia ora? Sono stati individuati i perimetri territoriali all’interno dei quali opereranno le agevolazioni previste, in primis il credito di imposta per investimenti con un taglio per progetto sino a 50 milioni di euro. Seguiranno poi altre misure di semplificazione amministrativa che consentiranno di rafforzare il vantaggio competitivo in termini di attrattivita’ per le imprese sul territorio.
Al centro delle ZES sono collocati strategicamente i porti. Nel caso della Campania: Napoli, Salerno e Castellammare. Le ragioni di questa scelta risiedono nel ruolo di cerniera che i porti svolgono tra retroterra e connessioni marittime.
Servire il territorio per approvvigionarlo di materie prime o semilavorati e collegarlo ai mercati di sbocco per distribuire i prodotti finiti, rappresenta la funzione primaria che serve a migliorare la competitività delle imprese.
Le regioni meridionali hanno perduto, durante il lungo decennio della crisi, il trenta per cento della capacità produttiva. Negli ultimi anni la Campania ha manifestato segnali di ripresa intensa, guidando la graduatoria regionale italiana della crescita del prodotto interno lordo.
L’istituzione della zona economica speciale consente di disporre di uno strumento in più per attrarre nuove imprese ed ampliare la base produttiva di quelle esistenti, nel perimetro ampio individuato dalla ZES.
Ora imprese, istituzioni, operatori finanziari, forze economiche e sociali dovranno dare prova di coesione e di efficienza per saper cogliere questa opportunità che mette in campo un nuovo strumento di politica industriale.
di Pietro Spirito
Presidente Autorità Portuale Mare Tirreno Centrale