Il vocabolario Treccani definisce un sistema complesso, in termini generali, come un “insieme di elementi variabili e fortemente interconnessi anche nella loro evoluzione temporale, sicché la conoscenza singola d’ognuno di essi non è sufficiente a stabilire l’evoluzione complessiva del sistema”.
Napoli è un sistema complesso? Certamente. Anche se appare semplicemente complicato, caotico. Questo perché, almeno dall’Unità d’Italia in poi, non è stato mai davvero affrontato come complesso. La Cassa per il Mezzogiorno di un tempo, limitatamente alle sue competenze, fu forse la sola a muoversi utilmente in questa direzione. Per il resto: la politica non ha fatto sintesi; l’impresa ha raramente investito, più spesso ha speculato; la società civile ha seguito l’abbrivio del vento.
Nel suo intervento al convegno di Gente e Territorio dello scorso aprile sui temi emergenti del Pnrr, tenutosi nei saloni della Reggia di Capodimonte, l’assessore alla mobilità del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, disse che parlare solo di Napoli è un colossale errore. Che bisogna guardare almeno alla Città Metropolitana con i suoi 3milioni di abitanti nella complessità del sistema. Noi ci permettiamo di aggiungere che anche chi guarda deve fare sistema. Sul territorio e a Roma.
Su queste premesse Gente e Territorio ha organizzato un nuovo convegno, che si terrà nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli il prossimo 24 settembre, con il patrocinio del Comune di Napoli, dal titolo “Napoli: come affrontare un sistema complesso. Dai trasporti alla rigenerazione urbana”. Il primo intervento sarà del Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo. Le conclusioni, del sindaco Gaetano Manfredi. Tutti i relatori e i titoli degli interventi appaiono nell’immagine in alto.
Un tentativo di contributo conoscitivo e analitico. Di approfondimento di temi fondamentali per la vita della polis, in un filo rosso informativo cominciato a Capodimonte e che proseguirà anche dopo Castel Nuovo.