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Multinazionale del trasporto e della logistica, il caso di MSC

by Pietro Spirito
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Gli enormi profitti generati durante la pandemia nel comparto dell’armamento marittimo, e specificamente nel settore del trasporto internazionale dei contenitori, ha dato vita ad una stagione intensa di fusioni ed acquisizioni che stanno cambiando il volto del mercato nel trasporto e nella logistica. In questa riconfigurazione si è distinta in particolare Mediterranean Shipping Company (MSC), la società ginevrina guidata dal sorrentino Gianluigi Aponte.

Il primo caso che ha evidenziato l’avvio del processo di concentrazione non più solo verticale, ma anche orizzontale, è stata la proposta di MSC e Lufthansa di acquisire la maggioranza delle azioni di ITA Airways, la società erede della travagliata compagnia di bandiera Alitalia. Questa proposta è stata contrastata dal Fondo di investimento Certares, alleato con altre due compagnie e aeree (Air France e KLM). Il Fondo Certares ha presentato un’offerta che in un primo tempo è risultata più convincente per l’azionista pubblico, in quanto ha puntato su una governance più condivisa e su un profilo occupazionale meno aggressivo in termini di ristrutturazione. La scommessa della proposta di acquisizione avanzata da MSC e Lufthansa metteva invece in campo sinergie tra settori complementari della mobilità: pensiamo all’incrocio possibile tra attività crocieristica e voli intercontinentali. Poi Lufthansa ha proseguito nel percorso di acquisizione da sola, anche se ancora oggi una presenza qualificata nell’azionariato di MSC non può essere esclusa, anche per le volontà espresse dal governo italiano in tal senso.

Di recente il gruppo di Gianluigi Aponte ha cominciato ad operare, inizialmente con iniziative imprenditoriali proprie, anche nel settore del trasporto ferroviario delle merci con Medway e nella logistica con Medlog. Grazie ai profitti ottenuti nella movimentazione dei contenitori, MSC si sta proponendo come operatore globale della mobilità.

Dopo la crescita della dimensione e della quota di mercato nelle attività armatoriali, il secondo obiettivo delle multinazionali del mare, e di MSC in particolare, riguarda il consolidamento della presenza nella gestione dei terminali portuali, per cominciare a consolidare un anello strategico della catena del trasporto, dal mare verso la terra.

Recentemente, Msc ha puntato a diventare il secondo azionista della società terminalistica Hhla (che opera anche in Italia, a Trieste).

La città di Amburgo (che detiene oggi il 69% delle quote di Hamburger hafen und logistik aktiengesellschaft) e Mediterranean Shipping Company hanno stipulato un memorandum d’intesa vincolante per una partnership strategica riguardante, appunto, Hhla. MSC intende acquisire anche tutte le azioni flottanti, di classe A, di Hhla, e annuncia l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria a 16,75 euro per azione A (premio del 57% rispetto al prezzo medio ponderato per il volume a 30 giorni). L’offerta valuta l’intero capitale azionario di Hhla 1,7 miliardi di euro. Hhla sarà, poi, gestita come joint venture strategica, con la città di Amburgo che deterrà una partecipazione del 50,1% e Msc che, alla fine, potrebbe detenere una partecipazione fino al 49,9%. Nel corso della partnership, Msc si impegna ad aumentare il volume dei container movimentati nei terminal Hhla di Amburgo, a partire dal 2025 e a raggiungere 1 milione di teu (contenitori da 20 piedi) l’anno, dal 2031 in poi.

La compagnia ginevrina prosegue nella strategia di acquisizioni per consolidare la sua posizione di player centrale attraverso concentrazione orizzontale nel settore dei trasporti: lo ha fatto recentemente diventando il principale azionista di Italo, il secondo vettore ferroviario nel sistema italiano di alta velocità, con un investimento pari a 4 miliardi di euro, anche in questo caso per generare sinergie con il settore crocieristico.

Oltre ad aver fondato una compagnia ferroviaria, Medlog, il gruppo ginevrino sta dispiegando una strategia di cooperazione e competizione, anche attraverso acquisizioni, nel settore ferroviario. Con Mercitalia, la società di Ferrovie dello Stato ha sottoscritto un protocollo di intesa. Ferrovie dello Stato e Msc starebbero studiando un’alleanza azionaria nel trasporto ferroviario. Il colosso marittimo è in trattativa per rilevare una partecipazione fino al 49% di Tx Logistik, azienda di logistica ferroviaria tedesca attualmente controllata al 100% da Fs attraverso Mercitalia. Le due aziende hanno preferito non commentare la notizia. Il negoziato rientra nel protocollo d’intesa firmato a settembre del 2022 da FS e Msc e volto a sviluppare l’intermodalità, ossia il passaggio delle merci da nave a rotaia e viceversa. Quel memorandum impegnava i due gruppi a esplorare possibili collaborazioni per rafforzare la catena logistica italiana ed europea.

Fondata nel 1999, Tx Logistik ha sede in Germania ed è attiva in altri sette Paesi dell’Europa centro-settentrionale: Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Austria, Olanda e Svizzera. Effettua oltre 20.000 treni all’anno, principalmente sull’asse nord-sud, con un fatturato di circa 250 milioni di euro. Consentirebbe a Msc, che opera attraverso Medtrain e Medlog, di mettere piede in mercati dove ancora non è leader, proseguendo la strategia di crescita avviata negli ultimi anni.

L’impresa ferroviaria spagnola Renfe, fino ad oggi interamente in mano pubblica, ha scelto Msc come socio per il rilancio della controllata Renfe Mercancías, braccio operativo dedicato al trasporto merci: verrà trasferito al gruppo della famiglia Aponte almeno il 50% del capitale e il controllo della gestione. Con questa operazione l’operatore ferroviario spagnolo cede la maggioranza di un’attività che negli ultimi anni aveva accumulato perdite ed era arrivata al limite della sostenibilità dal punto di vista finanziario (38 milioni di perdita nel 2022 che si aggiungono a un rosso di 64 milioni nel 2021 solo per citare gli ultimi due esercizi). Per Msc si tratta di un altro significativo passo in avanti nella strategia di trasformare la più grande compagnia di navigazione al mondo nel trasporto container in un operatore logistico sempre più integrato verticalmente e con una posizione sempre più rilevante nel business del trasporto merci su ferro.

L’importo finanziario dell’operazione non è stato reso noto, ma fonti vicine a Renfe valutano in meno di 200 milioni di euro. Si tratterà di capire come sarà strutturata la nuova Renfe Mercancias. Attualmente le opzioni sul tavolo sembrano essere quella della creazione di una joint venture o il trasferimento degli asset di Renfe Mercancías a Medlog. In ogni caso la società pubblica cesserà di avere il controllo e passerà il testimone al nuovo azionista. Renfe manterrà il controllo sul traffico militare e su attività che riguardano la sicurezza nazionale, anche se questa operazione significa a tutti gli effetti una privatizzazione della società che dal 2015 compete nel libero mercato a seguito della liberalizzazione del settore.

Il processo di scelta del nuovo partner da parte di Renfe è durato un anno. Nelle prime fasi la società ha ricevuto fino a trenta manifestazioni d’interesse, anche se poi la lista si è ridotta a soli tre candidati: Msc, la compagnia francese Cma Cgm e la danese Maersk. Non certo un caso che nella short list dei potenziali acquirenti siano state selezionate tre delle grandi compagnie marittime operanti nel settore dei contenitori. Renfe Mercancías è il primo operatore di trasporto merci sui binari spagnoli, davanti a Captrain (Sncf), Continental Rail e Transfesa.

L’attivismo nelle acquisizioni da parte di MSC non si è limitato solo alla mossa nel settore del trasporto ferroviario aereo. Nella logistica il gruppo ginevrino ha acquisito a fine marzo del 2022, per un corrispettivo di 6,4 miliardi di euro, il Gruppo Bollorè Afric Logistics, un operatore con una presenza strategica molto robusta nel continente africano, con un fatturato pari nel 2020 a 2,1 miliardi di euro, 20.800 dipendenti, un presidio operativo in 42 porti, 16 terminal container, 7 terminal ro-ro, tre concessioni ferroviarie, magazzini, inland terminal.

Inoltre, MSC ha consolidato la sua presenza nel segmento delle autostrade del mare con l’acquisizione del 25% (poi più recentemente diventato del 49%) della società Moby, in una fase molto critica per questa impresa che ha ereditato la storia del concordato Tirrenia. L’operazione è stata realizzata a pochi giorni dalla scadenza dell’accordo necessario con i creditori esposti con la compagnia. Tra i creditori figura anche lo Stato, che deve incassare ancora 180 milioni di euro, il prezzo non pagato dalla privatizzazione di Tirrenia. MSC si trova ora ad operare nel settore delle autostrade del mare con la controllata GNV e con la partecipata Moby.

Recentemente, ancora una volta Mediterranean Shipping Company è entrata con una quota rilevante in Boluda Towage, il più grande gruppo di rimorchio portuale europeo con una flotta di circa 400 unità e sede a Valencia. L’ingresso di Msc in Boluda avviene tramite la controllata MedTug con una quota di circa il 15 per cento. Sembra che si tratti più di un’alleanza che di un’operazione di controllo, del valore (non ufficiale però) di circa 1,5 miliardi di euro, andando a creare il più grande gruppo di rimorchio portuale al mondo con una flotta di circa 600 unità, superando la danese Svitzer appartenente al gruppo Maersk, che ne conta circa 440. La nuova alleanza vedrà assieme il primo gruppo rimorchiatore portuale europeo ed il colosso armatoriale Msc, che a ottobre scorso ha acquisito Rimorchiatori Mediterranei, dalla genovese Rimorchiatori Riuniti, per circa un miliardo di euro e 170 mezzi.

Entrando nel dettaglio dell’operazione, Boluda Towage Holding, società nata a novembre scorso con questa finalità, ha ceduto a dicembre scorso il 7,2 per cento della sua quota a SAS Shipping Agencies di Msc. La holding contiene le società di rimorchio Boluda World Tug’s, Tug’s Services Panama, Remalcadores y Lanchas (attiva in Uruguay) e Remolcadores y Barcazas del Caribe, presente nei porti della Repubblica Domenicana. Infine, MedTug ha ceduto i suoi rimorchiatori e parte dei suoi crediti a Boluda Towage per un valore complessivo di 240 milioni. In questo modo Msc è entrata con una quota del 15,6 per cento in Boluda Towage Holding. L’operazione potrebbe anche non finire qui: nel caso in cui Rimorchiatori Mediterranei confluisse in Boluda Towage Holding la quota di partecipazione del gruppo fondato da Gianluigi Aponte nella società spagnola salirebbe ancora.

Le mosse strategiche compiute da Msc corrispondono ad una visione più generale tendente a gestire in modo integrato i diversi vettori di trasporto marittimo, ferroviario ed aereo, entrando anche nel controllo di attività logistiche. Il gruppo ginevrino non è il solo grande operatore di armamento che si sta muovendo in questa direzione.