“Rizomatica. Nuove forme di coesistenza”. E’ il titolo della rassegna delle arti e dell’ambiente organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, curata da Imma Tralli e Roberto Pontecorvo, in programma fra aprile e giugno a Matera, Moliterno (PZ) e Pisticci (MT). Residenze artistiche, spettacoli, proiezioni e incontri per sperimentare il “potere sovversivo della catastrofe permanente”. Emergenza climatica, insomma.
- Il 22 aprile, Giornata mondiale della Terra, il film “Futura” (2021) di Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher. Un’inchiesta sull’idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni.
- Dal 7 al 26 maggio, la residenza artistica del collettivo Post Disaster. Un progetto che mette in relazione il territorio della Val d’Agri con il golfo di Taranto. La residenza si chiuderà con una “performance sonora in cui la sperimentazione elettronica post-industriale in corso nella città di Taranto incontra la tradizione musicale locale”.
- Il 18 maggio, il film “L’Avamposto” (2023) di Edoardo Morabito. Un eco‐guerriero che alla distruzione della foresta amazzonica oppone un concerto dei Pink Floyd.
- Il 4 maggio, il film “Donne di terra” (2021) di Elisa Flaminia. Un gruppo di donne che nel Sud Italia auto-produce cibo e risorse.
- Il 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’Ambiente, il film “Il Buco” (2021) di Michelangelo Frammartino. Un gruppo di speleologi scopre l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di un vecchio pastore.
- Il 25 maggio, lectio magistralis “La natura, prossima ed estranea. Lezioni di democrazia” del prof. Piergiorgio Donatelli.
- Il 17 maggio, “Eurybia”. Live performance della musicista e danzatrice Francesca Heart.
- Dall’1 al 15 giugno, Studio Andreco terrà un workshop per la co-creazione di installazioni e infrastrutture verdi.
- Il 9 giugno, “Spira”. Concerto della musicista e cantautrice Daniela Pes.
- Il 18 giugno, lo spettacolo dei Deproducers “Botanica”, che mette in relazione musica e scienza per raccontare le meraviglie del mondo vegetale.
“Catastrofi ambientali, ecologiche, crisi politiche, sociali, economiche o migratorie sono diventate la lente con la quale leggiamo la contemporaneità, rendendo nebulosa ogni possibilità di futuro. Ma la crisi non è solo l’acme della malattia del mondo; è la forza trasformatrice che induce a prendere posizione dinanzi alla complessità del presente.
“Movimenti ambientalisti, teorie filosofiche e pratiche di collettivi e artisti, ma anche la spinta propulsiva di gruppi informali di giovani individui, hanno intrapreso un percorso di comune presa di coscienza che vede nella rete, nella circolarità delle idee e delle azioni, l’unica strategia per mettere in pratica un altro modo di vedere, vivere, respirare insieme.
“Studi scientifici hanno dimostrato che le uniche possibilità di sopravvivenza in ambienti estremi caratterizzati da scarsità di risorse risiedono nella piena e incondizionata collaborazione e nel mutuo appoggio tra individui della propria specie e con quelli di specie diverse (Fitopolis. La città vivente, Mancuso S., 2023).
“Snodandosi attraverso una rete vivente capace di favorire il molteplice, la relazione e il decentramento e di resistere anche in condizioni ambientali avverse, il pensiero rizomatico invita a reimmaginare il presente ampliando la trama di relazioni ecosistemiche, celebrando attraverso l’arte e la cultura scenari inediti capaci di ispirare le scelte che l’umanità si troverà a fare nel prossimo futuro”. Imma Tralli e Roberto Pontecorvo