Per certi versi la politica è come il poker. A poker si gioca con i soldi, non con le carte. Certo queste aiutano. Ma un full d’assi può farti vincere un piatto insignificante, mentre una coppietta svestita può arricchirti. Dipende dalla puntata, da quando e quanto metti sul tavolo.
Così in politica, dove si gioca con le promesse più che con le idee. I voti alle amministrative, infatti, vanno conquistati uno ad uno, casa per casa, promettendo di risolvere gli specifici problemi delle persone. Dipende da quanto offri e da quando lo offri. Dipende dalla puntata, insomma.
Non so se De Luca sappia giocare a poker ma sa certamente giocare alla politica. Cinque anni fa non vinse le regionali per le sue idee o perché Caldoro avesse governato male, vinse perché riuscì a scippare alla destra l’appoggio di De Mita. Un sostegno ottenuto sul fronte della Sanità. Lo stesso di oggi. Un De Luca all’angolo prima dell’epidemia sembra ora assai meglio piazzato perché, grazie a Dio, da noi il virus è stato abbastanza clemente e lui ha saputo approfittarne. Ha puntato pesante e al momento giusto.
Un momento che intende sfruttare al massimo. Quindi recluta Grandi Elettori e candida Grandi Eroi. I Grandi Elettori sono quei signori che controllano pacchetti di voti, più o meno importanti, e sono in grado di trasferirli da uno schieramento all’altro, indipendentemente da qualunque idea politica. I Grandi Eroi sono i medici anti-Covid delle nostre eccellenze ospedaliere che, direttamente o tramite figli e parenti vari, pare saranno candidati. Non avete idea dei voti che portano e degli interessi che muovono.
Questo non significa che quando si voterà a fine settembre, o magari ad ottobre, De Luca vincerà sicuramente. Gli avversari stanno già affilando le armi. E non mi riferisco al centrodestra ma a parte del PD ed ai 5Stelle. Se qualche giorno fa avete visto la puntata di Report o letto la prima pagina del Fatto Quotidiano, che alcuni dicono ispirate da esponenti della sinistra campana che cercano da sempre di affondare De Luca per via giudiziaria, vi sarete fatti un’idea di come si svolgerà la campagna elettorale. Lo sceriffo resta divisivo.
Chi gli opporrà il centrodestra? Secondo noi Antonio Martusciello, il fondatore di Forza Italia in Campania. Anche lui sa giocare alla politica. Certo, non è uno sceriffo e non imita Crozza. Non è un personaggio social e non sembra al momento disporre di una macchina comunicativa comparabile con quella dell’avversario. Non può avvantaggiarsi dell’effetto traino di essere al governo e nemmeno di quello legato ad una forte politica di opposizione, che in Campania è completamente mancata. Però sa come interagire con i territori e con i protagonisti della politica locale facendo sintesi delle relative istanze. Può anche garantire il necessario collegamento con i partiti nazionali della coalizione che, eventualmente, lo sosterrebbero. Insomma, potrebbe essere “condivisivo”.
Ma il centrodestra quando piazzerà la sua puntata? Intanto De Luca l’ha già fatto. I 5Stelle non ancora ma ci stanno lavorando. Il PD nazionale ciurla nel manico. La società civile, come sempre, segue il vento che tira.