Completamente in tilt il sistema ferroviario nazionale a seguito dello svio della locomotiva di coda del Frecciarossa 9311 partito da Torino alle 8.50, sulla linea Torino-Napoli.
La locomotiva di coda è uscita fuori dai binari nei pressi della galleria Serenissima, a due passi dalla stazione Prenestina di Roma. I circa 230 passeggeri a bordo del treno sono stati messi in sicurezza da vigili del fuoco e Polfer intervenuti sul posto assieme ai tecnici di Rfi per le verifiche e i necessari interventi.
Intanto la circolazione è stata sospesa sulla linea AV Roma-Napoli in entrambe le direzioni per l’arresto in linea del treno. I convogli AV sono stati dirottati sulla rete tradizionale via Cassino, con ritardi tra le due e le tre ore, con punte di quattro. Non risulta comprensibile la ragione di non ricorrere all’utilizzo della linea via Formia, più breve in termini di percorrenza.
L’incidente, fortunatamente senza nessuna conseguenza per i viaggiatori, ha determinato non solo una perturbazione generalizzata della circolazione su gran parte della rete ferroviaria, ma anche un vulnus al sistema delle informazioni, che non è stato gestito efficacemente per dare indicazioni ai passeggeri sul tempo di ripristino della circolazione per tutti gli altri convogli in viaggio.
Si è recitato a soggetto senza una gestione strategica della criticità, evidenziando che esistono ancora punti di crisi che possono mettere in grave difficoltà il modello di esercizio, in caso di incidenti o di crisi operative.
Per un’ora dopo lo svio non ci sono state informazioni sull’accaduto. Poi i passeggeri sono stati recuperati sotto la galleria. I treni che si erano accodati sono stati instradati sulla rete tradizionale, ma l’ingorgo si è formato soprattutto all’interno del nodo di Roma, coinvolgendo anche i treni del trasporto regionale.
Solo verso la serata la circolazione cominciava ad essere meno perturbata, ma la coda dei ritardi era ancora molto consistente. Dies nigro signanda lapillo, per la circolazione ferroviaria italiana.